È terminata poco fa la seconda partita del girone F tra Portogallo e Austria al Parco dei Principi di Parigi con il risultato finale di 0-0
Protagonista in negativo è sicuramente il leader della nazionale portoghese, Cristiano Ronaldo. Il cammino degli iberici è cominciato in retromarcia rispetto alle aspettative. Non ha trattenuto la rabbia e la delusione Cr7, il fuoriclasse del Real Madrid, fresco vincitore della Champions League. Tutto è iniziato con le ingiuste critiche verso l’umile Islanda, che all’esordio assoluto in un europeo di calcio conquistato meritatamente alle qualificazioni, ha fermato proprio il Portogallo sul 1-1 «una scena imbarazzante vedere gli islandesi esultare come se avessero vinto una finale di Champions, un peccato pareggiare con delle simili formazioni».
Dichiarazioni antisportive che si sommano con un gesto imbarazzante a fine gara. Il capitano Aaron Gunnarsson avrebbe chiesto a Cristiano Ronaldo di scambiare le rispettive maglie. Secondo quanto riportato dalla Bild, il primo tentativo sarebbe però andato a vuoto. Senza demordere, il giocatore islandese si sarebbe avvicinato una seconda volta a Cr7, che di tutta risposta, innervosito, non l’avrebbe proprio presa bene: “Scambiare la maglia? Ma chi sei tu?“ .
Anche questa sera non è andata per il verso giusto, una vera maledizione si è scatenata su Cristiano Ronaldo, che ha tentato in tutti modi di segnare senza successo. Il rigore sbagliato nel finale contro l’Austria è la ciliegina sulla torta di un Europeo da dimenticare. I giochi sono ancora aperti, ma il Portogallo resta fermo a 2 punti con gli islandesi, mentre la sorpresa Ungheria si allontana al primo posto a 4 lunghezze. Se questo Portogallo è un flop, probabilmente le responsabilità sono proprio del suo leader, che tra auto-venerazioni e denigrazioni fuori luogo verso gli avversari, rischia di uscire a testa bassa dopo appena tre partite.
L’Italia può essere un esempio lampante di umiltà, forse Cristiano dovrebbe tornare per qualche manciata di secondo sul nostro pianeta e guardare con attenzione gli azzurri di Conte, che grazie alla semplicità e alla determinazione del gruppo, stanno conquistando da sfavorita lo scettro del torneo.