Il Friuli terra difficile e non sempre generosa, una realtà prevalentemente contadina di uomini fieri e coraggiosi che non si sono mai arresi davanti alle avversità quotidiane ed alla povertà, che hanno fatto del lavoro il proprio credo, anche a costo di enormi sacrifici e, per drammatica necessità e per fuggire dalla miseria, sono emigrati in altri luoghi in cerca di maggiore fortuna e di migliori opportunità di vita. I più “fortunati” e quelli che si adattavano lavoravano nelle fabbriche, mentre le donne nei cotonifici, comprese le giovani ragazze ed i bambini, che venivano occupati per circa sette mesi all’anno nelle filande oppure nei campi. Come scrive Roberto Diemoz, nel suo testo Il caso Zanussi :« La terra friulana è avara. La vite e il mais sono le colture di maggior successo. I suoi abitanti sono sparsi nel mondo intero. E’ un popolo sano e laborioso, temprato di secoli a privazioni..[..].La disciplina è così congenita al friulano, che ancor oggi quando è interpellato risponde automaticamente: “Comandi”».
Antonio Zanussi, classe 1890, figlio di un fabbro di Brugnera di Pordenone, crebbe in questo clima, ed agli inizi del secolo scorso, in un momento storico difficilissimo, decise di non emigrare, ma di restare a lavorare in patria, affrontando le numerose avversità economiche del momento, e di iniziare con non poche difficoltà, la sua avventura, che già dopo un anno subì una battuta d’arresto a seguito dell’invasione di Austria Ungheria e la disfatta di Caporetto. Correva l’anno 1916 quando A. Zanussi trovò un terreno in via Garibaldi, angolo via De Paoli, a Pordenone, e decise di fondare ” l’Officina Fumisteria Antonio Zanussi “ per la riparazione e fabbricazione di cucine a legna, un modesto laboratorio artigianale di solo 3 persone , che era però destinato a crescere. Ottimismo e determinazione sembravano essere connaturate nel DNA aziendale”, e già nel 1920 – anno in cui l’economia iniziava a dare i primi segnali di ripresa e di sviluppo dopo il conflitto mondiale, l’Officina di Zanussi aveva infatti raggiunto le 10 unità. In quell’anno Antonio inventò la AZP – acronimo di Antonio Zanussi Pordenone, una cucina a legna con piastra in ghisa destinata all’esportazione. Nel 1926 la realtà artigianale si ingrandì ulteriormente, trasferendosi in un capannone più grande di 120 metri quadrati con 22 operai, mentre i due figli Guido e Lino, seppur ancora in età scolare, dovettero iniziare a lavorare nella ditta paterna per imparare il mestiere. La crisi mondiale del ’29 colpì anche il piccolo Friuli e la disoccupazione raggiunse livelli davvero molto elevati, ma Antonio Zanussi – da friulano abituato a combattere contro le difficoltà, non si rassegnò, e nel ’33, ispirandosi al famoso transatlantico italiano, e grazie ad una geniale intuizione di marketing, lancio’ il marchio Rex, che divenne sinonimo di qualità, eccellenza e notorietà, tant’è che per molto tempo a Pordenone la Zanussi fu denominata “la Rex”. Noto anche lo slogan pubblicitario “Rex fatti non parole”. Il nuovo marchio riscosse un successo strepitoso, gli ordini aumentarono considerevolmente e nel 1934 A.Zanussi decise di espandersi ulteriormente – dando fondo a tutti i suoi risparmi, trasferendosi in un nuovo stabilimento di circa 2.000 metri quadrati in Via Montereale di Pordenone, nella zona nord della città, sede che fu operativa per più di 20 anni. Nel 1943 Antonio decise di costruire una vera fonderia e fu cosi’ che Zanussi fece il grande salto, passando dall’artigianato all’industria. Nel 1946, la tragica morte prematura. Un infarto stronco’ la vita di quest’uomo laborioso e lungimirante ,che seppe superare le numerose difficoltà con dedizione, operosità e determinazione. Il resto e’ storia recente a tutti nota. Con la morte di Antonio l’azienda passò ai due figli Guido e Lino, anche se fu quest’ultimo a guidarla ed a prenderne il timone.
Proprio in questi giorni, lo scorso 11 giugno 2016 a Porcia presso il Casello di Guardia, in via De Pellegrini, e’ stata inaugurata una mostra dedicata a questa grande azienda che ha fatto la storia e contribuito alla crescita ed allo sviluppo economico del Friuli dal titolo:“ Zanussi Electrolux. Una realtà lunga cent’anni”. L’esposizione percorre tutte le tappe più salienti di questa realtà, che da officina artigianale passa a multinazionale, dalle origini ai giorni nostri, documentata da fotografie – certune inedite e provenienti da collezioni private, da testi e disegni della fabbrica e del centro progettazione, le prime delibere – che ai tempi venivano redatte a mano, oltre a testimonianze e volti di collaboratori e di lavoratori che hanno operato a Pordenone e nella varie sedi. Il racconto fotografico passa dal bianco e nero alle immagini a colori dei giorni nostri, a testimonianza di quel passaggio storico e generazionale che ne determinò lo sviluppo, la storia da Zanussi ad Electrolux, ed i cambiamenti più recenti con le immagini degli stabilimenti di Porcia e di Susegana , dove oggi si producono rispettivamente solo lavatrici e frigoriferi.
La mostra “Zanussi Electrolux. Una realtà lunga cent’anni” a Porcia è stata realizzata grazie al prezioso contributo del Circolo fotografico “La Finestra”, col patrocinio ed il sostegno del Comune di Porcia, di Electrolux, dell’Unione Industriali di Pordenone , in collaborazione con il Comune di Pordenone, e resterà aperta al pubblico sino al 3 luglio 2016 osservando il seguente orario: venerdì 10.30 – 12.30 sabato e domenica 10.00 -12.30 / 16.00 – 19.00 con ingresso libero. Seguiranno una serie di convegni e conferenze secondo il seguente calendario: venerdì 9 settembre 2016 ore 20.30 – Reading di testimonianze”Lavoro alla Rex”, presso la Barchessa est di Villa Correr –Dolfin e per concludere, venerdi’ 23 settembre 2016 ore 20.30 – La Zanussi –Traino di crescita dell’imprenditoria locale. Storie di imprenditori locali sulla nascita e sviluppo delle loro imprese, presso l’Auditorium Diemoz del Circolo Socio Assistenziale di via delle Risorgive.
di Daniela Paties Montagner
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