Era nell’aria, si intuiva da tempo anche in questo europeo. Il ciclo della nazionale spagnola è finito.
Tutto cominciò proprio dal 2008, quando la Roja alzò al cielo il suo secondo europeo della storia per poi arrivare con un netto dominio incontrastato nel calcio internazionale fino al 2012, con la storica vittoria consecutiva del torneo. Nel 2010 è arrivata la consacrazione del calcio iberico grazie alla meritata vittoria del primo mondiale.
Dopo la clamorosa eliminazione nel primo turno del Mondiale 2014 in Brasile e la grave perdita di Xavi, la nazionale sembra aver smarrito la sua lucidità esattamente a centrocampo. Non sono bastati Busquets e Fabregas per placare la dolorosa assenza dell’ex metronomo del Barcellona.
La Spagna ha trasformato il suo famoso Tiki Taka in un gioco ormai prevedibile e noioso. La classica retroguardia formata da Ramos e Pique non è più la solida e compatta difesa che si è fatta conoscere in tutto il mondo. Le sconfitte contro la Georgia in amichevole e ai danni della Croazia in questo europeo hanno mandato in tilt l’intero sistema della Roja, che oggi ha alzato definitivamente bandiera bianca contro l’Italia umile e vincente di Antonio Conte.
La partita di Sant Denis è stata dominata dagli azzurri che non hanno rubato nulla sul piano del gioco. Per la Spagna è rimasta la soddisfazione del possesso palla, unico dato inutile a suo favore.
Anche Morata, uno dei capocannonieri di questo europeo, si è arreso alla difesa italiana dei suoi ex compagni bianconeri Chiellini, Barzagli e Bonucci, che non hanno concesso un millimetro al nuovo attaccante del Real Madrid.
L’addio di Del Bosque è imminente, il tecnico appartiene ormai al glorioso passato. L’Euro 2016 emette un’amara sentenza per il calcio spagnolo, l’imbattibile Roja del Tiki Taka è sparita per sempre.