Nel giorno in cui tradizionalmente, da nord a sud dello stivale si celebra la festa del papà, i bambini della Scuola materna Ugo Bartolomei di Roma, non potranno fare altrettanto. All’interno della struttura in questione, infatti, si trova un bambino, figlio di genitori omosessuali, che non ha un padre ma bensì due madri.
Le maestre dell’asilo, consigliate da una psicologa, hanno così, circa un mese fa, nel corso di una riunione con i genitori, sollevato la questione. Il parere dell’esperta e delle educatrici era quello di abolire le feste del papà e della mamma e di tramutarle in generiche feste della famiglia o più semplicemente della primavera. Al termine di un’estenuante dibattito con pareri davvero discordanti tra i genitori, si è finito tra le proteste con il decidere di abolire per la data odierna la festa del papà, risparmiando però quella della mamma che sarà regolarmente celebrata.
A seguito della riunione, un folto numero di genitori, si è detto indignato dai fatti accaduti, ed ha presentato una formale richiesta al II Municipio della Capitale. Le proteste dei genitori sono state ragionevolmente accolte dall’Assessore Gloria Pasquali e dal Presidente del Forum delle Associazioni Familiari del Lazio Emma Ciccarelli, la quale ha evidenziato come tanti siano i bambini che per un motivo o per un altro non possono celebrare l’evento con i propri genitori, non per questo tutti gli altri devono fare a meno di una ricorrenza tradizionalmente festeggiata nel nostro paese, che coincide non a caso con il giorno di San Giuseppe, padre di Gesù.
Partono dagli stessi concetti, giungendo però a diverse conclusioni le famiglie omogenitoriali, secondo cui andrebbero aboliti stereotipi discriminanti come la festa del papà e della mamma, che mettono in seria difficoltà i figli di coppie omosessuali, ma anche i figli di genitori divorziati o i bambini che disgraziatamente hanno perso il padre o la madre.
Lorena Lo Presti