Si intitola appunto “Cattive ragazze. 15 storie di donne audaci e creative” la novità che la casa editrice Sinnos ha presentato alla fiera del libro di Bologna lo scorso 25-28 marzo. Si tratta di una graphic novel dedicata ai più giovani, ma godibile anche per gli adulti, scritta e illustrata da Assia Petricelli e Sergio Riccardi e suddivisa in quindici sezioni ognuna delle quali racconta una storia, anzi una vita: “Quindici vite. Quindici storie che si svolgono in secoli e continenti diversi, così come diverse sono le passioni che le hanno animate. Quello che unisce le protagoniste di questi racconti è il loro essere donne”, come scrive Cecilia D’Elia nella sua introduzione.
Donne che hanno partecipato alla storia del mondo e che hanno vissuto, in un modo o nell’altro, l’odio e l’opposizione del potere maschio. E si trovano solo qui, raccolte e omaggiate in questo opuscolo di appena novanta pagine che rovescia il senso della Storia mostrando l’aspetto più eroico ed umano dell’essere donna: la rivoluzione francese di Olympe de Gouges (1748-1793), autrice di romanzi, saggi, opere teatrali e pamphlet rivoluzionari, condannata a morte con l’accusa di “aver dimenticato le virtù che convengono al suo sesso”; Elisabeth Cochran (1864-1922), che ha inventato il giornalismo d’inchiesta sotto copertura ma passata alla storia come Nellie Bly poiché era “sconveniente per una donna fare la giornalista”; Elvira Coda Notari (1875-1946), sceneggiatrice e regista per la Dora Film e il cui nome, per molti anni nella storia del cinema, è stato quasi del tutto dimenticato; Nawal el Saadawi (1931), perseguitata, arrestata e costretta all’esilio per i suoi libri contro l’oppressione delle donne e l’infibulazione; Antonia Masanello (1833-1862), che si travestì da uomo per arruolarsi nella spedizione dei mille guidata da Garibaldi, morta a soli 29 anni; Marie Curie (1867-1934), che con molta difficoltà ha ottenuto la nomina per il premio Nobel per la fisica per le sue ricerche sui fenomeni radioattivi; Aleksandra Kollontaj (1872-1952), che rifiutò i privilegi del suo status sociale tentando di unire la lotta per i diritti degli operai con la lotta per i diritti delle donne e primo ministro donna della storia; Alfonsina Morini Strada (1891-1959), la prima donna a partecipare al Giro d’Italia, nonostante all’epoca fosse ancora vietata l’iscrizione alle donne; Angela Davis (1944), che unì la lotta contro il razzismo alla lotta femminista; Claude Cahun (1894-1954), che insieme alla sua compagna Suzanne realizzò più di 400 fotografie rappresentanti un’identità femminile che muta e che non si lascia ingabbiare; Domitila Barrios (1937-2012), moglie di un minatore che sostenne fervidamente le lotte di quella classe operaia e che fu per questo arrestata e torturata; Franca Viola (1947), la prima donna a portare in giudizio l’uomo che l’aveva stuprata rifiutando un matrimonio riparatore; Miriam Makeba (1932-2008), che non ha mai smesso di lottare contro l’apartheid e di diffondere anche tramite le sue canzoni la magia dei popoli sudafricani; Hedy Lamarr (1914-2000), attrice di grande bellezza e laureata in ingegneria, venne derisa dal governo americano quando realizzò il Frequency Hopping System, ottenendo soltanto nel 1993 l’Oscar per i pionieri della scienza; Onorina Brambilla (1923-2011), attivista dei Gap di Milano durante l’occupazione tedesca. Donne orgogliose, coraggiose, fiere, sacrificate, passionali, amate, ammirate e dimenticate. Alessia Forgione