«Sono arrivato che non ero nessuno, vado via che non sono nessuno».
Questa è stata la dichiarazione di addio di Graziano Pellè alla fine degli Euro 2016 con l’Italia.
Pochi giorni dopo, tra le polemiche dei tifosi azzurri, il centravanti salentino si è spassato le vacanze a suon di mojito con Marco Parolo, ex compagno di nazionale.
Per finire l’opera, “Don Graziano” ha firmato un contratto stellare da 15 milioni a stagione con lo Shadong, compagine cinese miliardaria meno nota per i titoli in bacheca.
Pellè si è dovuto calare nella nuova realtà e a 5 giorni dal suo acquisto è subito sceso in campo con la nuova squadra nello scontro salvezza contro il Liaoning. Sotto al 36, il suo Shandong ha pareggiato su rigore a fine primo tempo grazie a Montillo.
Il quarto giocatore più pagato al mondo è stato scartato dalle gerarchie del dischetto dal tecnico Magath, evidentemente amareggiato anche lui dal penalty sbagliato con la Germania. Pellè è rimasto in campo 90 minuti, ma invece dell’atteso gol ha trovato soltanto un cartellino giallo al 72′, proprio come nell’ultima partita dall’Europeo.
Senza la spinta di Antonio Conte, l’attaccante 31enne sembra aver perso tutta la sua lucidità e certamente un campionato mediocre come quello cinese, non può rilanciare un calciatore esploso troppo tardi.