Meglio cento, o anche mille colpevoli ‘fuori’ che un ‘innocente ‘dentro’, vale anche per il credito e la reputazione di una cittadina onesta che non conosce ancora le motivazioni della sentenza che la condanna. Per questo si pubblica integralmente quanto ricevuto da Tivoli:
«Avrei bisogno di fare chiarezza verso i cittadini». Così l’ex vicesindaco tiburtino Maria Vittoria Pepe, dopo la condanna ricevuta dalla magistratura con sospensione della pena, in merito alle accuse ricevute dalla Asl. In attesa delle motivazioni della sentenza che verranno rese note tra 90 giorni, si è sentita in dovere di prendere parte al dibattito cittadino, dove forse si sta esagerando con i pettegolezzi locali a netto sfavore dell’interessata che – lo si dica pure – è appoggiata da una grande moltitudine di gente che la conosce da anni – e che giurerebbe ‘col sangue’ sulla sua onestà, sul suo onore. Forse come dichiara lei stessa «un vergognoso attacco politico» ma si attendano le motivazioni prima di emettere sentenze private nei bar.
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«Non c’è peggior cosa di un innocente che deve difendersi. La scorsa settimana, per volere di qualcuno, sono apparsa agli occhi di molti come “la furbetta del cartellino” un appellativo, a dir poco stupido e banale, frutto di una condotta giornalistica volta a denigrare e assolutamente priva del rispetto per la persona che dovrebbe essere una precondizione della corretta informazione.
In tutti i Paesi Democratici le leggi prevedono che chiunque sia impegnato in un processo si presuma innocente fino alla sentenza definitiva, ma questo Diritto Fondamentale, forse qualcuno non lo conosce oppure gli è utile non ricordarlo.
Premesso che in data 04 Luglio 2016 il Tribunale di Tivoli ha emesso nei miei confronti una condanna con sospensione della pena, le cui motivazioni della sentenza verranno rese note solo tra 90 giorni, mi corre l’obbligo, nel rinnovare la mia fiducia nella magistratura e fare chiarezza circa le accuse che mi sono state imputate nel 2011 dalla ASL RM5 (già RMG) dall’allora Direttore Sanitario Aziendale.
Come molti ben sanno sono stata impegnata per 40 anni nella professione infermieristica, membro del Collegio IPASVI di Roma, Direttore prima dei Servizi infermieristici e poi del Polo Didattico della ASL RMG, senza alcuna nota di demerito, svolgendo il mio servizio con la massima diligenza, professionalità e positivo riscontro ottenendo il massimo riconoscimento di tutti i Direttori Generali e Dirigenti Aziendali che negli anni si sono susseguiti alla guida della ASL sino al 2011.
Sono stata anche impegnata politicamente, prima con il Partito Popolare e poi con il Partito Democratico rivestendo nel tempo diversi incarichi istituzionali, Consigliere Comunale, Capogruppo Consiliare, Assessore al Turismo, Assessore ai Servizi
Sociali, Vicesindaco. Chi mi conosce sa bene che ho vissuto la mia vita professionale e politica al servizio delle persone, ho sempre amato il mio lavoro e svolto tutti i miei ruoli cercando di dare risposte appropriate ai tanti e diversi problemi che mi trovavo ad affrontare, mettendo in secondo piano me stessa e la mia famiglia.
Nel 2011 per ragioni esclusivamente politiche, durante il periodo della Giunta Regionale Polverini, sono stata rimossa dal mio incarico di Direttore del Polo Didattico, sbattuta fuori dal mio ufficio, messa provvisoriamente a svolgere servizio senza
postazione in un corridoio e poi in una stanza usata per l’archivio piena di muffa, con una scrivania vuota, senza telefono né computer, ma soprattutto senza alcuna funzione da svolgere, per otto ore al giorno, in ultimo, denunciata dal Direttore Sanitario
Aziendale con accuse false, pretestuose e decisamente infondate senza alcun riferimento a norme o a regolamenti esistenti.
Chi mi accusa si tutela dietro un controllo a campione sul personale della ASL RMG, ma il campione controllato è composto però da un’unica e sola persona da ispezionare ovvero esclusivamente dalla Prof.ssa Maria Vittoria Pepe.
Per anni il mio è stato un “modus operandi” trasparente, condiviso e diffuso tra tutti i Dirigenti e docenti del Polo Universitario della ASL RMG, tant’è vero che tutti coloro che erano impegnati in attività di docenza (medici, infermieri ed amministrativi)
operavano, da sempre, in modo analogo al mio e solo al fine di ottimizzare e garantire l’attività didattica, i vari servizi universitari e la stessa sopravvivenza del Polo Didattico.
Ritengo di non aver mai approfittato di nessuno nella mia vita, tantomeno del mio datore di lavoro che sono i cittadini.
Ringrazio le tante persone che, in questi anni in cui sono stata bersaglio di innumerevoli e vergognosi attacchi, di chiara matrice politica, non hanno mai smesso di credere in me, manifestandomi sempre la loro amicizia e solidarietà.
Se non fossi una persona pubblica e da molti anni impegnata nel sociale, se non fossi stata anche Vicesindaco di Tivoli, probabilmente non avrei scritto nulla, ma ho raccolto fiducia e vera stima e quanto sopra lo dovevo ai miei concittadini.
La strumentalizzazione, la manipolazione e l’uso denigratorio dell’informazione assieme all’uso del potere istituzionale per fini politici sono armi di epurazione, sottili e pericolose che in una società civile e democratica devono essere ripudiate e debellate
soprattutto quando mirano a danneggiare le persone oneste e quindi scomode.
Personalmente non ho nulla da rimproverarmi o di cui vergognarmi nonostante lo sciacallaggio mediatico che mi viene mosso contro poiché penso fermamente che gli empi tramano insidie e la bocca dei malvagi cela odio ma chi è giusto non deve temere». Maria Vittoria Pepe