Già non si sa se le pensioni basteranno per tutti. Addirittura a Guidonia sparirà fisicamente l’Inps. Gli uffici. Ormai è una questione di popolo, e sono 1350 le firme raccolte dai dipendenti dell’Inps di Collefiorito e dai cittadini di Giudonia per scongiurare la chiusura e il trasferimento della sede di via dei Mughetti, che saranno a breve accorpati con quelli di Tivoli.
«L’ultimo atto parla chiaro – firmata lo scorso 4 aprile – che impone il trasferimento di questo stabile, in cui lavorano 18 dipendenti, compresa la sottoscritta» – racconta la signora Pina, affiancata da un residente, Guido, pensionato. La notizia però è stata resa ufficiale solo lunedì 22 aprile. È sorto così un comitato spontaneo per favorire la sottoscrizione della petizione contro la cessazione del servizio da parte della popolazione di Guidonia e «insieme abbiamo deciso di convocare nei locali di questa sede, per lunedì prossimo, un’assemblea, al termine della quale ci recheremo dal Sindaco Rubeis per capire come muoverci».
L’agenzia è divenuta negli ultimi anni un importante punto di riferimento per i lavoratori subordinati del territorio: quotidianamente infatti presta servizio a più di 200 persone, circa 1000 a settimana. E aggiungono dal comitato: «la futura sede dell’Inps dovrebbe sorgere a via Empolitana, creando un serio disagio al bacino di utenza dell’area Tiburtina». Rimarrà forse attivo a Guidonia – almeno stando all’ordinanza interna – un ‘punto cliente’ Inps, ma non nello stesso edificio e, fino ad ora, i dirigenti non hanno specificato le funzioni che tale servizio dovrebbe garantire.
Si, probabilmente l’ente deve risparmiare e così non può più pagare l’affitto dei locali attuali, troppo costosi. Ma «a suo tempo – dicono le rappresentanze sindacali – il sindaco Eligio Rubeis si era preso l’impegno di cercare altri locali», visto che nei nuovi edifici individuati dall’istituto «si dovrà comunque pagare un affitto». Ad oggi invece , sempre stando alle dichiarazioni che il primo cittadino ha rilasciato alla stampa sembrerebbe esclusiva «l’ intenzione di rivolgermi al Ministero del lavoro e della previdenza sociale, per segnalare questo comportamento antieconomico dell’Istituto». Floriana Barone