Il quadro delle qualificate al playoff di Champions è stato delineato. Ora, ci sarà solo da attendere il sorteggio di venerdì, dal quale verrà fuori il nome dell’avversaria della Roma, che nonostante le eliminazioni di Shakhtar e Olympiacos non sarà testa di serie, a causa del passaggio del turno dell’Ajax. Per gli uomini di Spalletti si prepara un inizio tutto in salita, sul loro cammino potrebbero trovare Manchester City, Porto, Villareal, Ajax e Borussia Mönchengladbach. Il tecnico però non fa drammi e subito dopo la vittoria contro il Montreal Impact, prima del ritorno in Italia, traccia un bilancio della tournée americana, partendo proprio dai playoff di Champions: “Altri risultati sarebbero stati migliori per noi, ma è chiaro che dobbiamo essere una squadra pronta da subito ad affrontare quelle formazioni che avremo di fronte, senza stare a scegliere. Il nostro sforzo deve essere considerare tutti forti, ma ugualmente credere di poter passare il turno. Sono convinto che sarà così. L’unico problema – ammette -, è che la prima partita dà un po’ di fastidio, perché è a ridosso del campionato, che va fatto altrettanto bene. Nelle ultime 7-8 situazioni simili nessuno è riuscito a qualificarsi e vincere la prima in campionato, noi dobbiamo fare il massimo”.
ALLISON E SZCZESNY – La partita contro il Montreal, oltre a mettere in risalto l’ennesimo gol precampionato di Dzeko, ha avuto anche un altro protagonista: Allison. Il portiere brasiliano arrivato alla Roma circa un mese fa, ha messo in evidenza qualità importanti, candidandosi senza più remore, a un posto da titolare. Certo, ci sarà da battere la concorrenza di Szczesny, tornato a Roma con la formula del prestito secco senza diritto di riscatto. Un ritorno fortemente voluto da Spalletti che ora, almeno tra i pali, avrà l’imbarazzo della scelta: “Intanto dobbiamo essere contenti, abbiamo visto qualcosa di buono sul campo da parte di Alisson. Sapevamo già di avere due portieri forti, siamo contenti di questo, proprio perché sono due portieri forti non so chi sarà il titolare, dipenderà da loro. Devo stare attento ad essere corretto. Alisson ha fatto vedere di essere cresciuto nella gestione con i piedi, di essere forte tra i pali per la sua prestanza fisica e agilità. Ci sarà una gerarchia perché è sempre stato fatto così, ma poi si attraversano momenti, quando due sono forti sanno farsi trovare pronti settimana dopo settimana, le partite sono davvero tante. Non posso metterne uno a fare il terzino”.