Come le rotaie di un treno, i due artisti Sergio Angeli e Luca Loseto, pur nella loro diversità, seguono un percorso creativo parallelo.
I monocromi ed eleganti lavori di Angeli, eseguiti con smalti a spruzzo, sembrano non avere nulla in comune, se escludiamo l’uso delle vernici spray, con la coloratissima produzione di Loseto, ed invece sono la diversa interpretazione di una comune ricerca che prosegue in parallelo fino a quando, come lo scambio meccanico per i binari devia e fa intraprendere una nuova direzione al treno, così l’attimo dell’incontro e della contaminazione tra i due artisti diventa la fonte di una nuova produzione artistica.
Angeli usa non colori come il grigio – il bianco – il nero. Sul supporto di legno o similare, le tracce lasciate dalle varie componenti meccaniche che l’artista seleziona ed usa per creare suggestive composizioni, ad una prima lettura ricordano radiografie o topografie, per poi svelarsi: rondelle, ruote meccaniche, guarnizioni, strutture metalliche che persa la loro funzione originaria (morte della civiltà industriale) si prestano all’artista e danno vita alla sua ricerca, espressione in bianco e nero del mistero della vita e della morte.,
La produzione di Loseto è vibrante di colori squillanti. Le figure, quasi dei ritratti, ricordano i fumetti e prendono forma dall’uso sapiente delle bombolette spray, con sovrapposizione di colori che filtrati da garze di varia consistenza creano superfici articolate con screziature a volte occasionali, ma successivamente controllate e domate dall’artista.
L’ occhio dell’osservatore davanti alle sue opere viene catturato dal colore e la percezione del “noir”, in esse presente e mai secondario, è quasi sempre tardiva.
L’ultima produzione dei due artisti registra e testimonia la contaminazione: il colore entra nei lavori di Angeli con l’integrazione dei rossi e la trama delle garze sulle superfici colorate nei lavori di Loseto.
Vedremo come il percorso, tornato parallelo, continuerà.