Arrivato questa mattina a Voghera, presso l’Officina Manutenzione Ciclica di Trenitalia, per un’azione di recupero, l’ultimo esemplare esistente di ETR300, il mitico Settebello, un elettrotreno rapido di lusso, simbolo del made in Italy in servizio dagli anni ’50 agli anni ’90, il cui nome deriva dal sette di denari delle carte da gioco. Sotto la supervisione di Fondazione FS, verranno eseguite le attività di bonifica del convoglio, alle quali seguirà un progetto di completa ristrutturazione dell’ETR300, un treno elettrico a sette vagoni , modello di punta delle Ferrovie dello Stato Italiane, progettato nel 1950 e costruito dalla Società Italiana Ernesto Breda di Sesto San Giovanni in 3 esemplari, in funzione dal 1952 al 1992, sino all’introduzione del Pendolino. Il costo del restauro, stimato in circa 8 milioni di euro, verrà realizzato tramite fondi reperiti con bandi di finanziamento europei, con lo scopo di riportare il Settebello all’antico splendore e per utilizzarlo come treno turistico d’alto livello.
Il viaggio di trasferimento dell’ ETR 300 da Falconara Marittima – dove era in sosta da anni, presso le officine lombarde, si è svolto nella notte tra il 17 e il 18 agosto, grazie ad una complessa e meticolosa preparazione tecnica dei carrelli, trainato dalla locomotiva E656.023 giunta appositamente da Pistoia, e scortato dal personale tecnico della Fondazione FS. Il Settebello, il mitico rapido della tratta Roma-Milano, è stato un treno innovativo per l’epoca, e poteva raggiungere i 180 km/h. Oltre all’estetica avvenieristica ed ai contenuti tecnologici, questo convoglio fu un vero e proprio capolavoro del made in Ialy, anche grazie alla sapiente guida di Giò Ponti e Giulio Minoletti, che realizzarono gli arredi e le decorazioni degli interni. Degni di nota anche i salottini belvedere che consentivano ai passeggeri la visione panoramica frontale del viaggio.
Da una “costola” dell’ETR 300 Settebello fu costruita negli anni ’60, in soli 4 esemplari, anche una versione ridotta l’Arlecchino nella serie ETR 250. L’unico esemplare rimasto del gruppo ETR 250 è stato trasferito lo scorso mese di aprile dalla Rimessa dell’ex Treno presidenziale di Roma Termini a Porrena, in provincia di Arezzo, per essere restaurato a cura della “O.M.S. Ferroviaria”. I lavori prevedono la revisione completa delle parti meccaniche e il restyling degli interni, nel pieno rispetto dei disegni originari, e nei primi mesi del 2017 l’Elettrotreno Arlecchino tornerà a viaggiare su itinerari d’importanza storica e paesaggistica individuati dalla Fondazione FS per gli amanti del turismo ferroviario.
Per ulteriori informazioni:
www.fondazionefs.it/ffs/La-nostra-storia/Approfondimenti/Il-treno-dei-desideri www.fondazionefs.it/ffs/Attività/Treni-storici
di Daniela Paties Montagner