ROMA – In questi giorni il leader di Scelta Civica Mario Monti ha attaccato più volte l’operato del governo. Prima sparando bordate contro l’inerzia e le sbagliate priorità stabilite dall’esecutivo di Letta, via Facebook. Poi continuando e allargando il discorso anche sugli errori compiuti dalla Cgil, nella trasmissione televisiva Agorà.
L’ex premier nella lunga intervista su Rai Tre ha spiegato: “Tutti ci dicono a cominciare dalla Commissione europea e dagli economisti, che le scarse risorse a disposizione dello Stato vanno utilizzate per alleggerire il costo del lavoro per lavoratori e imprese. Quindi molto meno prioritario, per quanto apprezzabile, è evitare l’aumento dell’Iva e ancora meno prioritario è alleggerire l’Imu. Ma siccome sono pagamenti di debiti elettorali, il fatto che siano un pochino rinviati, fino a quando ci sia la sicurezza della coperta, non è una cosa così negativa. Il punto dove forse non ci riconosciamo con il governo a meno che non ci sia una grande accelerazione, è l’accento sulle riforme strutturali, perché noi vogliamo una coalizione che non sia una grande collusione. Vogliamo una grande coalizione che serva per sbloccare il Paese e non una grande collusione che serva per assolvere i debiti elettorali dei partiti”.
A poche ore dalla conclusione della puntata, sono state molte le reazioni politiche. Duro è stato l’intervento di Matteo Colaninno, del PD che ha replicato: «Le affermazioni di Scelta Civica dimostrano incoscienza o, peggio, bassa speculazione politica in un momento particolarmente delicato».
A fare il pompiere, correndo in mutuo soccorso al governo è stato ancora una volta il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che ha invece elogiato l’operato del premier Enrico Letta al vertice dei capi di Stato, sottolineando: “Finora l’esecutivo è riuscito a ottenere da Bruxelles risultati molto significativi. Sarebbe quindi assurdo non riconoscere il ruolo che ha avuto l’Italia nello spostare fortemente l’accento sui temi della crescita e della disoccupazione. Purtroppo, l’incertezza sull’abolizione dell’Imu sulla prima casa e dell’aumento dell’Iva, l’incapacità di trovare la copertura economica per abbassare la pressione fiscale se non alzando altre tasse e la difficoltà a tagliare l’eccessiva spesa pubblica della macchina statale hanno messo in cattiva luce il governo”.
Ernesto De Benedictis