Mettere fine all’era del carbone, questo l’obiettivo di Greenpeace che venerdì 29 e sabato 30 giugno ha mobilitato gli attivisti e i volontari dando vita a una protesta di carattere mondiale. Da Instanbul a Melbourne, da Leipzig a Mindanao, in tutto 60 le città che hanno preso parte alla manifestazione.
L’Italia ha visto scendere sul piede di guerra Brindisi, Civitavecchia, La Spezia, Padova e Palermo, città che hanno dato vita a proteste per esprimere la chiara volontà di molte persone, in ogni angolo del Pianeta, di consegnare al passato una fonte energetica il cui utilizzo, secondo Greenpeace, è il primo fattore di alterazione del clima.
«L’opposizione al carbone, la fonte energetica più dannosa per il clima e la salute umana, è ormai un dato globale» afferma Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace che, in Italia è impegnata in una campagna contro l’Enel.
«Chiediamo a Enel di dimezzare la sua produzione a carbone entro il 2020 e di azzerarla nel 2030 – continua Boraschi – di rinunciare ai progetti di nuove centrali a carbone e di sostituire la sua produzione a carbone con fonti pulite e rinnovabili».
Ricerche e studi effettuati da Università, per conto di Greenpeace, hanno evidenziato infatti che dalle ciminiere delle centrali a carbone fuoriescono oltre ai metalli pesanti come mercurio, piombo, arsenico e cadmio, anche gas acidi, fuliggine e polveri sottili che contribuiscono alla formazione del particolato fine. Quest’ultimo, penetrando in profondità nei polmoni e nel sangue, causa problemi cardiaci, respiratori e oncologici.
«La centrale a carbone di Civitavecchia è fonte di pericolose emissioni di anidride carbonica e ha ottenuto da poco autorizzazione a produrre ancora di più. Da luoghi come questi deve partire una mobilitazione forte e coraggiosa per lasciarci alle spalle una fonte energetica ottocentesca che non può più trovare posto nel nostro futuro. Fermiamo il carbone, investiamo sulle fonti rinnovabili » insiste Boraschi .
L’onda di protesta sta salendo in tutto il mondo, si sta organizzando un movimento internazionale al quale Greenpeace è decisamente intenzionata a dare tutto il suo sostegno per archiviare definitivamente l’era del carbone e dare inizio a una rivoluzione energetica fatta di fonti pulite e rinnovabili.
Daniela Gabriele