<<Abbiamo occupato vari ambienti nei giorni scorsi e abbiamo fatto varie manifestazioni per far salire l’attenzione su questo problema: quasi 250 famiglie senza tetto>>. Giuliano Castellino dirigente nazionale del gruppo La Destra, promotore delle occupazioni in questione, lamenta oltre alla particolare noncuranza da parte delle istituzioni <<da Alemanno a Marino>>, uno specifico accanimento nei confronti delle manifestazioni svolte dal suo gruppo politico. <<Premetto che non voglio lo sgombro di alcun posto occupato. Roma è un bene comune, è giusto che gli spazi vengano recuperati e messi a disposizione della cittadinanza>>.
<<Ora per fortuna mi ospita mio zio, ma un tetto non ce l’ho. Lavoro saltuariamente e ho una figlia di quattro anni>>. Dai ragazzi nati nel quartiere alle madri di famiglia: <<Mio marito non lavora da due anni, io prendo 500 euro di stipendio, come lo paghi l’affitto?>>. L’abbondanza nella Capitale di edifici inutilizzati appare paradossale a queste persone. Infatti l’occupazione risulta naturale conseguenza. Oppure, per alcuni, è comunque estrema soluzione dopo varie sistemazioni precarie. <<Finora mi ha ospitato una signora con un monolocale; chiunque mi dà ospitalità… lo ringrazio. Perché solo i poveri capiscono i poveri>>, ci parla in preda allo sconforto la sig.ra Tedesco.
Giuseppe Sorrenti, esponente locale de La Destra (ex Pdl), si dice vicino al movimento ma si dice dubbioso quando chiediamo se crede nelle occupazioni come modalità di protesta. Piuttosto afferma la necessità di rivolgersi in maniera diretta e insistita alle autorità che avrebbero dovuto e dovrebbero affrontare questo volto della Capitale, <<prima di pensare ai fori>>.
Elisiana Fratocchi