ROMA – Venerdì scorso, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha voluto nominare quattro nuovi senatori a vita. Sono il direttore d’orchestra Claudio Abbado, la neurobiologa dell’Università Statale di Milano Elena Cattaneo, l’architetto Renzo Piano e il fisico nucleare premio Nobel Carlo Rubbia. Tutte illustri personalità del nostro Paese, provenienti dai campi della cultura, della ricerca, dell’arte e della scienza.
Claudio Abbado, nato nel 1933, si è diplomato al Conservatorio di Milano. Ha acquisito meriti artistici nel campo musicale attraverso l’interpretazione della letteratura musicale sinfonica e operistica alla guida di tutte le più grandi orchestre del mondo. A tali meriti si è congiunto l’impegno per la divulgazione e la conoscenza della musica in special modo a favore delle categorie sociali tradizionalmente più emarginate.
Elena Cattaneo, nata nel 1962, si laurea in farmacia all’Università di Milano, dove successivamente consegue il dottorato e dal 2003 insegna come professore ordinario. Ha operato come ricercatrice per tre anni al Mit di Boston con il Prof. Ron McKay, avviando studi sulle cellule staminali cerebrali. Rientrata in Italia, ha fondato e dirige il Laboratorio di Biologia delle cellule staminali e Farmacologia delle malattie neurodegenerative del Dipartimento di bioscienze dell’Università di Milano.
Renzo Piano, nato nel 1937, si laurea al Politecnico di Milano nel 1964 e dal 1994 è Godwill Ambassador dell’Unesco per la Città. Nel corso della sua carriera, ha ricevuto numerosi premi e ha costruito spazi pubblici per le comunità, musei, università, sale per concerto e ospedali. Tra i suoi più importanti progetti il centro culturale Georges Pompidou a Parigi, l’aeroporto Kansai in Giappone, l’auditorium Parco della Musica a Roma e il nuovo campus della Columbia University a New York. Nel 2004 istituisce la Fondazione Renzo Piano, con sede a Genova, organizzazione no-profit dedicata al supporto dei giovani architetti.
Carlo Rubbia, nato nel 1934, si è laureato alla Normale di Pisa e ha svolto il suo dottorato alla Columbia University. Ricercatore al Cern di Ginevra, nel 1984 ottiene il premio Nobel insieme a Simon Van Der Meer per la scoperta dei particelle W e Z, responsabili delle interazioni deboli. Membro delle più prestigiose accademie scientifiche, detiene 32 lauree honoris causa.
In merito alle motivazioni per le nomine, Il capo dello Stato ha rilasciato sul sito del Quirinale, la seguente comunicazione: “E’ anche per dare un segno di serena continuità istituzionale che ho ritenuto di dover colmare i vuoti tristemente determinatisi, nel breve giro di un anno, nelle fila dei senatori a vita di nomina presidenziale. Sempre convinto delle ragioni che indussero i padri costituenti a prevedere quella speciale presenza nel Senato della Repubblica e ad attribuire quella facoltà al Presidente della Repubblica, ho raccolto elementi di giudizio e compiuto passi discreti per attribuire i quattro seggi di senatore a vita rimasti vacanti. E nel rispetto delle valutazioni e degli orientamenti cui, nell’esercizio della facoltà prevista dall’art. 59 della Costituzione, si sono di volta in volta variamente attenuti i diversi miei predecessori, ho questa volta teso in modo particolare a compiere scelte che riprendessero i criteri ispiratori delle nomine effettuate in prima istanza dal Presidente Luigi Einaudi. Le mie scelte sono così cadute su personalità rappresentative del mondo della cultura e della scienza. Pur consapevole del valore di non poche altre personalità, che pure “hanno illustrato la Patria per altissimi meriti”, ritengo indubbio che tra quelle oggi nominate ve ne siano di talmente note per le loro attività e i risultati conseguiti da considerarsi portatrici di curricula e di doti davvero eccezionali, come attesta il prestigio mondiale di cui sono circondate. E sono loro grato per la generosa disponibilità espressami. In pari tempo ho proceduto alla nomina di una donna di scienza di età ancor giovane ma già nettamente affermatasi, la cui scelta ha anche il valore di un forte segno di apprezzamento, incoraggiamento e riferimento per l’impegno di vaste schiere di italiane e italiani di nuove generazioni dedicatisi con passione, pur tra difficoltà, alla ricerca scientifica. Sono convinto che dai quattro senatori a vita così prescelti verrà un contributo peculiare, in campi altamente significativi, alla vita delle nostre istituzioni democratiche, e – in assoluta indipendenza da ogni condizionamento politico di parte – all’attività del Senato e dell’intero Parlamento”.
Polemiche contro la decisione del Quirinale sono arrivate dalla Lega e dal centrodestra. Roberto Calderoli del Carroccio ha dichiarato: “Qualcuno diceva che a pensar male si fa peccato ma qualche volta si indovina. Non vorrei mai che queste nomine possano assumere l’importanza che i senatori a vita ebbero nel sostegno del governo Prodi. Vedo nel nostro futuro un Letta-bis con una rinnovata maggioranza”. Mentre Maurizio Bianconi del Pdl ha commentato: “Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Restiamo in fervida attesa di un voto determinante nel quale i senatori a vita, creati da Re Giorgio, saranno determinanti per la sconfitta del centrodestra e di Berlusconi”.
Ernesto De Benedictis