Primo passo. Coniare un nome di fantasia per accogliere l’espressa richiesta di privacy. Veronica. Secondo passo. Descrizione veritiera del soggetto in questione. Donna. Testa di Medusa mesciata. Sul viso senza trucco, solo occhi chiari, amalgama di sofferenza e bellezza, e un sorriso imperativo, seducente come quello dei cartelloni pubblicitari. Sulla persona un vestito prêt-à-porter di quarant’anni e simpatia, indossato di corsa qualche minuto prima di uscire fuori da casa. Sulle spalle, ancora, i fragori di una battaglia in uno scenario bollato angoscia, affanni, aspettativa, fiducia e speranza, fino all’insperato vantaggio: la vita ha vinto, il tumore ha perso. Veronica ha vinto.
Veronica: chi è? Sesso debole in 4HD: donna, madre, compagna, moglie. Non le mancano casa e cari amici. A questo punto riveliamo pure il prima di Veronica. Lavora in una scuola privata. Vuol bene ai suoi alunni. Ha tre bambini deliziosamente pestiferi: Lula, Luca e Luna. Ama i suoi figli. Marco è un compagno dai difetti perfetti e lei lo adora. Veronica è innamorata della vita. Veronica ha quello che tutti desiderano per poter dire di vivere una vita felice. Ma, in realtà, non è proprio così. Perché? E’ il caso di ascoltare Veronica, andare con ordine per comprendere e, senza interruzioni o insulsi commenti, seguire la sua storia, in cinque parti, vestita di dimessa ma considerevole testimonianza.
Lo sguardo è immobile, la voce nervosa, le mani vivaci. E’ Veronica. E’ il momento di raccontarsi. Play. Rec.
Tutto è successo qualche anno fa. Stavo bene, ma avevo ugualmente deciso di fare un check-up. Controlli di routine: analisi e qualche visita specialistica, era trascorso un po’ di tempo da quando avevo avuto Luna, l’ultima dei figli. Semplici controlli, quindi, e più che altro, quello che io e le mie amiche definiamo “roba da cose per donne”. Avrei perso qualche giorno al lavoro, e mi sarei dovuta organizzare per qualche ora con Marco per i bambini. Così è stato. La doccia fredda, è arrivata durante la visita dalla ginecologa: tastando il seno ha avvertito una pallina al seno destro. Non c’era nessun rigonfiamento. Per scrupolo la ginecologa mi ha suggerito e prescritto la richiesta per una visita da un senologo.
Stop.
Maria Anna Chimenti