«Il colore è un potere che influenza direttamente l’anima», cosi’ scriveva Vassilj Kandinsky in “La vita variopinta” nel 1907. Passeggiare alla scoperta del vecchio borgo di Marano, dell’antica fortezza, del porticciolo, del parco naturale delle foci del fiume Stella ed una gita in battello sulla laguna, rappresenta un insieme di emozioni indescrivibili, una vera immersione nei colori naturali ed incontaminati della natura in luoghi davvero fantastici, alla riscoperta di sensazioni che toccano l’anima e donano armonia,calma e serenità. Marano Lagunare è un piccolo paese in provincia di Udine situato tra la laguna di Grado e la punta del litorale di Lignano Sabbiadoro, protetto dal mare Adriatico e da una serie di piccole isole, come quella di Sant’Andrea – nota anche come isola delle conchiglie, e quella di Martignano. Marano, che con la sua torre millenaria registra poco piu’ di 1800 abitanti – dei quali 250 dediti alla pesca, è una vera oasi di pace con le case tutte perfettamente allineate. Di antiche origini, la cittadina è collegata storicamente ad Aquileia, e fu fondata nel 181 a.C. da una colonia di 300 soldati romani , ai quali si aggiunsero successivamente verso il 170 d.C. altre famiglie inviate da Roma per presidiare il territorio ed impedire così l’insediamento dei barbari. Questi nuclei familiari furono collocati in posizioni strategiche e diedero cosi’ origine, coi loro nomi, a molti paesi del Friuli come Clauiano da Claudio, Ontagnano da Antonio, Mariano – che col tempo perse definitivamente la “i”- da Mario e così via. L’origine romana di Marano è documentata anche da reperti archeologici trovati in laguna e conservati nel Museo Municipale della cittadina e nel Castello di Udine, oltre ai resti dell’antica strada Annia, costruita dal Pretore romano Tito Annio Rufo nel 131 a.c. per collegare Aquileia a Concordia Sagittaria fino alla via Emilia. Marano fa parte del comprensorio della Riviera Friulana, che si estende tra i fiumi Tagliamento e Isonzo e nelle tre zone DOC :Friuli Latisana, Friuli Annia e Friuli Aquilieia, ed è lambito a sud dalla Laguna di Marano e di Grado, in un territorio ricco di attrattive paesaggistiche, naturali, etniche, storiche, archeologiche, culturali, ludiche, ricettive, di relax, benessere, e balneari come ad esempio Lignano Sabbiadoro.
Dal 1420 al 1797 Mariano divenuto poi Marano fu sotto la giurisdizione di Venezia, che trasformò questo piccolo borgo in una magnifica comunità, che visse la sua epoca d’oro sia dal punto di vista politico che sociale, creando un legame così forte e indissolubile con Venezia, che dura ancora sino ad oggi. Data la sua posizione strategica sul mare, ai tempi della Serenissima, venne fortificata e resa sicura anche dal punto di vista militare, impedendo così all’armata turca condotta dal Omar Bey di espandersi in Friuli. A ricordo di quella battaglia che risale al 1578, durante la quale i friulani scacciarono i turchi, è stata dedicata una via : la calle Turchia. Dalla fine del ‘500 alla caduta della Repubblica Serenissima nel 1797, che segnò di conseguenza la fine del dominio di Venezia, la fortezza di Marano andò lentamente deteriorandosi per mancanza di riparazioni e di lavori di ripristino delle mura e dei bastioni. Nell’800 – e precisamente nel 1836 e nel 1886, la piccola comunità maranese fu colpita da due grandi pestilenze che decimarono la popolazione portandola nella miseria piu’ nera per mancanza di cibo e acqua. Fu così che il Sindaco Rinaldo Olivotto, per motivi di igiene e salute pubblica, fece costruire l’acquedotto e la pescheria, e nel 1890 fece abbattere le mura che impedivamo il giro dell’aria, e che con l’acqua stagnante, agevolavano il proliferare di epidemie, segnando pero’ così anche la fine di una fortezza, che per quasi 1000 anni aveva permesso il controllo di tutto l’alto Adriatico.
Se ai tempi della Serenissima fu una roccaforte molto ambita, l’antica cittadina con la sua laguna è ancor oggi una vivace ed attiva comunità di pescatori che tramanda le vecchie tradizioni locali e mestieri legati alla cultura marinara della Repubblica di Venezia, il tutto inserito in una splendida cornice tra: mare, laguna, aree naturali tra le più importanti del mar Adriatico e la pianura friulana. Ancor oggi molte famiglie maranesi sono infatti dedite alla pesca, sia in laguna che in mare aperto, che rappresenta la fonte principale di sostentamento. Qui troviamo numerose specie di pesci pregiati quali: la spigola o branzino, l’orata , l’anguilla, vari tipi di cefali, oltre alle vongole veraci, le seppie, e molti crostacei, tra questi : i gamberetti e le “masenete”, molto richieste soprattutto nel periodo della muta quando diventano”moleche”. Marano è forse l’unico paese del Friuli Venezia Giulia dove non si parla il friulano , ma il maranese, un dialetto arcaico che ha molte affinità con quello di Grado, ma soprattutto con il veneziano. Oltre agli influssi linguistici, Venezia halasciato anche una grande impronta architettonica che possiamo ammirare ancora oggi nei palazzi, nelle calli e nelle piazzette.
Altra particolarità molto interessante di Marano sono i casoni sulla laguna e lungo il fiume Stella , costruzioni in paglia e canne intrecciate, posizionate da est verso ovest per far fronte alla bora che viene da Trieste , ed utilizzate per riporre gli attrezzi da pesca e caccia e come luogo di sosta e ristoro, ed ogni famiglia locale ne possedeva uno, oltre ovviamente ad una casa in muratura in paese. La laguna di Marano con quella di Grado forma un unico comprensorio lagunare di oltre sedicimila ettari, il più settentrionale del Mediterraneo. Per meglio conoscere Marano e la sua laguna, non puo’ mancare quindi, oltre che un giro nel centro storico dell’antico borgo, anche una gita in battello sulla laguna con apposite motonavi turistiche come la Nuova Saturno e La Stella Polare a bordo delle quali Capitan Adriano, continuando una vecchia tradizione di famiglia iniziata nel 1969 dalla zio Geremia, conduce i visitatori in “un vero viaggio nel tempo” alla riscoperta di luoghi storici, alla visita del villaggio dei casoni dei pescatori,oltre che in ambienti naturali quali la Riserva naturale regionale Valle Canal Novo e le Foci dello Stella”,
entrando così in una vera oasi di paradiso per il birdwatching tra i canneti, in un eccezionale microcosmo vivono: il falco di palude che è il vero re del canneto, il germano reale(masorin in maranese), l’airone rosso e bianco, il cormorano, l’airone cenerino e quello rosso, il gabbiano, la volpoca dal piumaggio bianco, nero e rossastro, oltre al cigno reale.. L’ambiente lacustre molto particolare, vera e propria oasi protetta, rappresenta anche uno dei più grandi canneti d’Italia dove si alternano canne di palude con tamerici salmastre che ben sopportano i venti sia l’acqua dolce che quella salmastra , menzionati anche da Gabriele D’Annunzio nella sua lirica del 1902 – La pioggia nel pineto : «..[..]. Piove dalle nuvole sparse. Piove su le tamerici salmastre ed arse.…[..]» .
Marano non è pero’ solo mare e laguna, è anche folclore e tradizione eno-gastronomica. Ogni anno, nel mese di giugno, nel porto peschereccio, viene infatti celebrata una suggestiva processione in barca in onore di San Vito, ed ogni 3 anni, a Ferragosto, si ripete il rituale della processione dedicata alla Vergine, durante la quale la Madonna della Salute viene trasportata al molo per essere poi posta su una barca verso la chiesetta del cimitero: da qui, a tarda sera,fa ritorno alla parrocchiale. I pescatori sono molto legati al culto mariano in quanto, secondo un detto popolare : “ il pescatore sa quando parte, ma non sa quando ritorna, pertanto invoca la Madre Celeste”. La gastronomia è un altro punto di forza di Marano, e in molti ristoranti della zona si possono gustare le ricette e sapori dei piatti tipici della laguna come ad esempio: le alzavole al ginepro profumate alla grappa, il germano reale allo spiedo o con picecui (bacche di rosa canina), il boreto de pexe misto alla graesana con seppie, orata, ombrina, cannocchie e lucerna.e molti altre specialità ancora. Tra i vari locali del centro storico e dintorni , per citarne solo alcuni nomi si segnala: Ai tre Canai di Giorgio Dal Forno che ha rilanciato il bisato in speo (l’anguilla allo spiedo) e altri piatti tipici del luogo coi “sapori” di mare e laguna; La trattoria alla Laguna vedova Raddi dal 1938 – di fronte alla Pescheria e al porto frequentata dai VIP negli anni ’60, con un cucina semplice composta da materie prime che mantengono il gusto originario, tra le varie specialità:la zuppa di pesce, gli spaghetti alla casonera con un sugo misto di crostacei e molluschi saltati in padella ,la Taverna del Pescatore e Il vigneto.
Di particolare importanza è anche la vocazione vitivinicola della zona DOC Friuli-Annia, conosciuta ed apprezzata fin dal periodo romano come testimoniano i ritrovamenti di anfore vinarie in molti siti archelogici della zona. A 1 km da Marano lagunare a Carlino, troviamo l’azienda agricola Bortulosso del Cav. Emiro Bortolusso di antica tradizione di viticoltori, adagiata tra valli da pesca ed oltre 45 ettari di vigneto con una produzione 2.800 ettolitri di vino e circa 200mila bottiglie all’anno. Sergio e Clara, facendo tesoro della vecchia tradizione paterna e grazie alla moderna tecnologia, si sono posti come mission quella di ottenere vini friulani di qualità vinificando esclusivamente le proprie uve. Tra i vini prodotti, da segnalare: il Friulano, il Traminer aromatico, la Ribolla gialla, la Malvasia, il Refosco dal peduncolo rosso (Pucìno ai tempi dell’antica Roma), il Cabernet Franc. La Bortolusso e’ anche una delle migliori 100 aziende friulane premiate da Slow Wine per la Malvasia e come dichiarato dal titolare Sergio Bortolusso:« Il 12 novembre 2016 eravamo presenti a Merlana di Trivignano Udinese al Folador per una grande degustazione della nuova guida A.I.S. Vitae –La nuova guida dei vini 2017 e domenica 13 novembre a Trieste presso l’Hotel Savoy per il Premio dei vini quotidiani con la Malvasia di Bortolusso».
Come recita un’antica canzone popolare : “ Se da lontano vedi qualcosa brillare, sarà sicuramente Marano lagunare”.
Per ulteriori informazioni: http://www.turismofvg.it/Localita/Marano-Lagunare; www.larivierafriulana.it ; https://www.tuttocitta.it/ristoranti/marano-lagunare;
www.saturnodageremia.it oppure mail to adriano@saturnodageremia.it; www.vinibortolusso.it
di Daniela Paties Montagner