Impegnati tra lezioni, studio e sessioni d’esame estenuanti, alcuni studenti dall’università di Roma “La Sapienza” sono stati intervistati da Paese Roma.it e hanno raccontato le loro storie ed opinioni in merito alle relazioni sentimentali. Per Alessio M., 22enne, studente di “Scienze della Comunicazione”, «mantenere un rapporto con gli impegni universitari è una cosa fattibilissima: un ragazzo non trascorre tutta la giornata sui libri a tal punto da trascurare la propria partner, al limite si può studiare insieme»; di tutt’altro avviso è invece Arianna C., 19 anni, studentessa di “Medicina e Chirurgia”, per lei infatti «mantenere una relazione per una studentessa che studia con costanza è invece, una cosa molto dura dati i numerosi impegni universitari. Tuttavia per una persona per cui vale la pena, si trova il modo di organizzarsi; nel momento in cui questa diventa una priorità, i sacrifici fatti per amore non sono più fatica bensì felicità». Alcuni studenti oltre allo studio, devono conciliare con una relazione stabile anche il lavoro, come Cristiano A., 23enne romano, studente di “Lettere e Filosofia”, «lavoro il fine settimana in un ristorante come cameriere e allo stesso tempo coltivo la mia passione per il teatro: dirigo è gestisco, infatti, la compagnia teatrale “Malacoda” dal 2011. Con questi impegni è davvero difficile gestire una relazione sentimentale, ma nonostante ciò ho una storia con una ragazza da 4 anni che ha i miei stessi impegni». Molti di loro infatti, tendono ad avvicinarsi ad una persona che studia come loro, «qualcuno che sia più simile a me a al mio mondo» rivela Livia B., 20enne studentessa di “Letteratura Musica Spettacolo”, o come Arianna C. che trova «più attraenti le persone che condividono i miei stessi interessi》, mentre per i ragazzi intervistati, in particolare per Alessio M. 《la facoltà universitaria non deve essere un fattore discriminante».
«La mia generazione si organizza, si muove e vive tramite social network che influenzano molto i modi di relazionarsi con l’altro sesso, in particolare per i ragazzi tra 14 e 20 anni, i quali cercano rapporti sociali tramite Facebook, mentre io provo a rapportarmi sempre senza “perdere” l’uso della parola », questa è l’opinione di Cristiano A. sulla massiccia diffusione dei social network e sulla loro influenza nei rapporti di coppia tra i giovani; allo stesso modo la pensa Arianna C., la quale sostiene che i social network abbiano peggiorato gli approcci e le relazioni perché «troppo spesso si confonde il piano virtuale con quello reale, si utilizza il web come scudo per i propri sentimenti perché non si ha il coraggio di parlare chiaramente faccia a faccia» e come Livia B., la quale racconta che «il più del volte Facebook viene usato in modo sbagliato; molte volte infatti, mi sono accanita verso una persona scrivendogli miliardi di messaggi, quando invece avrei dovuto capire che la dovevo lasciare in pace. E spesso si tende a decifrare la vita delle persone in base ai loro stati su Facebook o alle foto che pubblicano», mentre Alessio M. ritiene che i social network «abbiano migliorato gli approcci soprattutto per i più timidi». Infatti gran parte dei ragazzi intervistati dichiarano di non avere difficoltà ad approcciarsi, mentre Arianna C. confida che «nonostante io sia una ragazza espansiva e socievole verso gli altri, nel momento in cui provo interesse per una persona mi è molto difficile dichiararlo, in parte per timidezza, in parte per timore di un rifiuto. Trovo coraggio nel momento in cui capisco che vale veramente la pena stare con quella persona e che non ho nulla da perdere».
All’interno dei social network come Facebook sono nate numerose pagine chiamate “Spotted” create per gli studenti e diventate ben presto una moda: nate dall’idea uno studente londinese di creare un sito nel quale fare apprezzamenti alle persone “avvistate” in modo anonimo, sono spopolate tra i ragazzi che le ritengono simpatiche, divertenti e nate per far sorridere, ma per Livia B.«quando qualcuno vede una persona che gli piace molto é bene che corra da lei senza farsela scappare via».
Inoltre i ragazzi intervistati da PaeseRoma.it affermano che la crisi economica non influisce molto sui rapporti di coppia perché come Arianna C. «Ho la fortuna di vivere in una famiglia che riesce a sostenersi economicamente e mi ha insegnato il valore del denaro, e non essendo ancora nel mondo del lavoro, la crisi non influisce sulle mie relazioni», anche Livia B. è fermamente convinta che la crisi «non influenza in modo negativo i rapporti, anzi in una coppia dove uno dei due è in difficoltà si tende ad aiutarsi e a fortificare la relazione». Anche Alessio M. Crede che lo stallo economico attuale non incida sui rapporti tra i giovani, ma pensa che il discorso «sia diverso per gli adulti che vogliono costruirsi una famiglia dove una base economica solida è fondamentale»; anche Arianna C. per il momento non si pone questo problema, ma «in un futuro prossimo immagino che il lavoro pesi non sui sentimenti ma sui progetti concreti di vita insieme», mentre Cristiano A. la pensa diversamente: «La paura che dilaga tra i miei coetanei è la mancanza di lavoro e la paura che un giorno non riusciremo nei nostri intenti. La paura è fondata, ma sono propenso a pensare, anche con una buona dose di ottimismo, che sia davvero solo un momento di passaggio».
di Chiara Ferrante