Si è conclusa la prima edizione del FITA Live Factory, una quattro giorni di incontri dedicati al teatro ed alle arti performative, organizzata dalla Federazione Italiana del Teatro Amatoriale, in collaborazione con il comitato provinciale di Roma, la compagnia Ad Hoc e la compagnia I sani da legare. La cornice prescelta per questo evento è stata quella della Casa della cultura di Villa De Sanctis, nella quale si sono succeduti incontri formativi, workshop e conferenze, relative a tutto ciò che si svolge sopra il palcoscenico e, sopratutto, dietro le quinte.
L’organizzazione della kermesse prevedeva un tema portante per ogni giornata, attorno al quale ruotavano i vari eventi, coordinati e condotti da professionisti del settore. L’obiettivo principale è stato quello di creare un momento di interconnessione fra le varie realtà che operano nel settore delle arti performative, a Roma e nel Lazio, in cui ci si
potesse scambiare idee e visioni su quello che tutto ciò rappresenta, ad oggi, sul nostro territorio. Ci si è voluti poi confrontare con le opportunità che sono portate dallo svolgere attività in ambito performativo ed artistico, con tutto quell’universo di implicazioni economiche, pratiche ma anche pedagogiche, di crescita personale e della comunità tutta.
La prima serata di questa manifestazione è stata dedicata ad illustrare le potenzialità insite nella partecipazione e nella collaborazione fra compagnie diverse, nella presentazione delle attività previste per le giornate successive e, in linea generale, a mostrare ai partecipanti ciò che è la FITA e ciò che potrebbe essere in futuro. Nonostante questa federazione registri numeri sempre maggiori di anno in anno, a livello di compagnie iscritte, di pubblico coinvolto, di manifestazioni programmate, l’obiettivo dichiarato è quello di continuare a crescere, puntando ad una partecipazione sempre maggiore su tutto il territorio regionale (e, perché no, nazionale).
Nella seconda giornata si è approfondito il compito pedagogico delle arti performative, il ruolo che queste ricoprono nella crescita di un individuo, e le difficoltà che possono emergere da una loro mancanza. In questa prima fase ci si è rivolti a tutti gli interessati da un argomento del genere, quindi sia ai bambini sia a chi svolge un ruolo centrale nella loro crescita e formazione, ovvero genitori, insegnanti, pedagoghi, operatori culturali. Gli interventi ed i workshop sono stati curati dall’associazione culturale MAG, nata nel 2010 con l’obiettivo di far riavvicinare i giovanissimi al mondo del teatro, da Daniele Franci, direttore artistico di Etoile e di ITAF, noto su territorio nazionale ed internazionale per curare, fra le altre cose, corsi di formazione, spettacoli teatrali e progetti culturali interamente dedicati a bambini ed adolescenti, e dal dottor Matteo Corbucci, pedagogista. La giornata si è conclusa con lo spettacolo musicale Tremotino e l’intreccio dei Grimm, a cura ancora dell’associazione MAG.
La giornata successiva è stata dedicata alla musica ed alle sue varie declinazioni in campo performativo, con dei laboratori curati dal maestro Biagio Graziano e da Stefania Placidi. Come conclusione è stata messa in scena la commedia musicale Passeggiata romana.
L’ultima fase aveva come obiettivo un approfondimento di tutti quegli aspetti del teatro che non sono immediatamente visibili dallo spettatore, i lati più intimi, nascosti. Il laboratorio dedicato alla finzione scenica ed al
lavoro dell’attore è stato condotto da Silvia Faccini, maestra preparatrice di ITAF. A proposito di ITAF, molto interessante è stata senza dubbio la tavola rotonda, moderata da Fiammetta Fiammeri e dalla stessa Silvia Faccini, che aveva come punto focale un confronto costruttivo fra le due realtà interne alla FITA che più di tutte stanno promuovendo la formazione di giovani attori, ovvero ITAF, per l’appunto, e l’Accademia del teatro italiano. Questi due progetti, nonostante si pongano gli stessi obiettivi di fondo, hanno modalità di svolgimento molto diverse fra loro, ed è stato senza dubbio esaltante vedere l’entusiasmo dimostrato dai giovani attori che hanno preso parte all’una o all’altra, un entusiasmo che l’Associazione di teatro amatoriale promotrice di questa manifestazione può considerare come un vero e proprio fiore all’occhiello.
Nella fase conclusiva di questo evento si sono svolte poi due sessioni di teatro, la prima dedicata al teatro di figura, a cura dell’associazione Crescente Onlus e della compagnia Cantastorie, e la seconda all’improvvisazione, organizzata dalla compagnia Teatrate.
Per non farsi mancare nulla, la programmazione della manifestazione ha incluso anche due incontri relativi a I linguaggi dell’arte, svoltisi la mattina, e concernenti un convegno denominato “La FITA e la Buona Scuola”, in cui si è discusso del ruolo del teatro nell’alternanza scuola-lavoro prevista dalla legge, ed un incontro fra gli studenti dell’ I.I.S. Leopoldo Pirelli con la presidente di AGIS Scuola Luciana Della Fornace ed il giornalista e scrittore Massimo Lugli.
Questa prima edizione del FITA Live Factory si è rivelata essere una novità molto interessante, un’ulteriore occasione di incontro fra mondi che, pur appartenendo allo stesso ambito, spesso si scoprono essere fin troppo lontani, come non dovrebbe accadere. L’attenzione rivolta sopratutto ai giovani, alla loro formazione, alla sensibilità artistica sono i punti da cui si deve ripartire già dalla prossima edizione.
Andrea Ardone