Un aereo con 81 persone a bordo, tra le quali i componenti della squadra di calcio della serie A brasiliana Chapecoense, s’è schiantato mentre tentava un atterraggio di emergenza ieri sera vicino alla città colombiana di Medellin. Il bilancio della tragedia è di 76 morti e 6 sopravvissuti. Il presidente brasiliano Michel Temer ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale per le vittime del disastro aereo.
Lo schianto è avvenuto in una zona montagnosa alle porte di Medellin in Colombia. L’aereo è caduto dopo essere partito dall’aeroporto internazionale di San Paolo, in Brasile, e aver fatto scalo in Bolivia.
Tra i sopravvissuti Jacson Ragnar Follmann, Alan Luciano Ruschel e Helio Zampier Neto, difensore della Chapecoense, trovato sotto i rottami dell’aereo Gli altri due salvati, invece, si chiamano Rafael Correa Gobbato e Ximena Suarez. Un quarto giocatore, Marcos Danilo, portiere del Chapecoense, era sopravvissuto all’impatto, ma è morto nell’ospedale dove era stato ricoverato.
Ruschel, uno dei terzini della squadra, è stato ricoverato all’ospedale municipale de La Ceja. Il giocatore, trasportato in ambulanza, è apparso molto emozionato, ma era vigile e ha chiesto insistentemente della famiglia.
L’ennesima tragedia aerea, dopo quella di Superga che colpì il Grande Torino il 4 maggio del 1949 e poi il Manchester United a Monaco di Baviera nel febbraio del 1958.
Oggi possiamo aggiungere in questo tragico taccuino nero la giovane e talentuosa formazione brasiliana del Chapecoense che si stava dirigendo in Colombia per l’andata della finale di Coppa Sudamericana contro l’Atletico Nacional.
Questo sogno si spezza improvvisamente, dopo il cammino glorioso dalla quarta divisione fino al Brasilerao (Serie A).
Numerosi i tweet di cordoglio da parte di molte formazioni europee, tra cui il Torino che ha citato il ricordo così:
Commozione per la tragedia al @ChapecoenseReal. E’ un destino che ci lega indissolubilmente #ForcaChapecoense ,vi siamo fraternamente vicini.