Calci e pugni al passaggio del feretro per le vie di Albano Laziale. Presente anche un gruppo di neonazisti che si è scontrato con i residenti del Borgo. Diverse le cariche della polizia. Le esequie non si sono eseguite per il mancato arrivo del figlio e dei parenti dell’ex ufficiale. Nella notte la salma è stata trasferita all’aeroporto militare di Pratica di Mare. Ora si tenta di trasferire il corpo in Germania
di Marco Caffarello
Scene di ordinaria follia quelle a cui ha assistito ieri il piccolo sobborgo dei colli romani Albano Laziale. All’arrivo infatti del feretro di Erich Priebke, deceduto venerdì 11 ottobre, diretto verso la Cappella dei Lefebvriani Sacro Cuore di Gesù, dove si sarebbero dovute celebrare le esequie, si è scatenato un vero putiferio. Al passaggio del carro funebre per le vie del borgo la folla inferocita ha infatti tentato di bloccarne il transito, e, accerchiandolo, ha iniziato a sputargli contro, a muovere calci e ad alzare slogan dal grido di “Priebke boia”o “Vergogna”, momenti di vera concitazione durante i quali 2 persone avrebbero anche accusato un malore.
Nonostante ciò, il carro è riuscito a passare, cosa che non è potuta riuscire invece al figlio e ad alcuni parenti ed amici dell’ex ufficiale tedesco, impedendo di fatto l’avvio della celebrazione funebre previsto per le ore 17:30. Come temuto dalle autorità, le esequie sono state anche l’occasione per un ritrovo neonazista, che al grido di “Boia chi molla” si è trovata contro la folla di facinorosi che aveva dato l’assalto il carro funebre. Una contrapposizione che è poi infatti degenerata in un vero scontro con lanci di bottiglie, pestaggi ,cariche e lanci di lacrimogeni da parte della polizia. Momenti di altissima tensione nei quali, riferiscono i testimoni, sono esplose 2 bombe carte e la polizia ha compiuto diverse cariche per poter disperdere i manifestanti. Negli scontri, riferiscono le autorità, a due militanti di destra è stato imposto un fermo cautelativo che al momento è al vaglio degli inquirenti. Queste le parole di Paolo Giachini, avvocato di Erich Priebke, rilasciate per adnkronos:“Il rito non è mai iniziato. Non l’ho autorizzato visto che i parenti e gli amici più stretti di Priebke sono rimasti fuori. Hanno lasciato persone fuori. Il figlio era qui ma non lo hanno fatto entrare, perché fuori c’erano persone che picchiavano chi provava a entrare.” E poi ha aggiunto:”La bara è stata tirata giù dal carro funebre solo dieci minuti fa e riposta in una stanza nella casa dei padri lefebvriani. Ora non so cosa accadrà, ma non firmerò l’autorizzazione alla cremazione prima del funerale.” Finiti i disordini, arrivano le polemiche: sotto accusa il Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro che, nonostante l’ordinanza emessa dal sindaco di Albano Laziale Nicola Marini che vietava il transito della salma nel territorio del comune, avrebbe dato tuttavia il nulla osta per le onoranze funebri del responsabile della strage delle Fosse Ardeatine. Dure parole nei confronti del prefetto sono arrivate trasversalmente da ogni parte dello schieramento politico, dal M5S, con la senatrice Elena Fattori, residente a Genzano, che invita Pecoraro a presentare le proprie dimissioni, così come da Ileana Piazzoni, deputata alla Camera per SEL, che parla di un vero oltraggio per la comunità dei Colli Romani. Sdegno anche da Vladimir Luxuria che così commenta: “Ai nazisti il funerale e per noi omosessuali il rogo? Roba da Inquisizione”. Per la cronaca, una volta riscontrata l’impossibilità di celebrare il rito funebre, il feretro di Priebke è stato trasferito in gran segreto all’aereoporto militare di Pratica di Mare, dove tutt’ora giace prima di una prendere una decisione sul da farsi. Sì, perchè nonostante tutto non è ancora ben chiaro cosa accadrà. Spetta ai figli, infatti, prendere ora una decisione, dopo che da ieri Paolo Giachini ha di fatto rinunciato alla procura. Sulla delicata vicenda, sopratutto per gli effetti che può avere nei comportamenti sociali, il sindaco di Roma Ignazio Marino, ufficialmente non disposto a concedere sepoltura all’ex ufficiale all’interno del territorio comunale, auspica l’intervento del governo. Così oggi infatti dichiara: “Il governo deciderà come agire. Non escludo che ci saranno contatti anche con la Germania. Il prefetto sta continuando a lavorare come ha fatto in questi giorni con il governo nazionale. La posizione di Roma è stata chiara sin dall’inizio. Sono il sindaco di questa città e ho voluto interpretare il sentimento comune, che era quello di rifiutare esequie solenni e sepoltura nella nostra città“. Sennonché fonti della sede diplomatica tedesca fanno sapere che “le autorità italiane non hanno presentato alcuna richiesta ufficiale. La situazione non è cambiata rispetto a ieri. Non è il governo tedesco a dover decidere dove e in che modo avverrà la sepoltura. E’ una decisione che spetta fondamentalmente ai parenti di Priebke.”
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