«Voglio rendere l’elettricità così economica che solo i ricchi si potranno permettere il lusso di utilizzare le candele”, così dichiarava Thomas Alva Edison nel 1881, in occasione dell’ Esposizione Internazionale di Elettricità, presentando la sua invenzione ad un pubblico europeo, che rappresentava senza ombra di dubbio uno degli eventi scientifici più importanti del XIX secolo. Nello stesso anno l’Ingegnere milanese Giuseppe Colombo, in visita a Parigi, rimase affascinato dall’allestimento dello scienziato americano per illuminare il Palazzo dell’Industria con corrente continua, oltre che dalle sue dinamo TIPO c “Jumbo”.
Fu così, che grazie al supporto di alcuni finanzieri illuminati, Giuseppe Colombo riuscì ad acquistare una piccola dinamo Tipo Z con la quale progredire coi suoi esperimenti , fondando il comitato milanese dei brevetti sviluppati negli USA da Th.A.Edison , che assunse il nome di Comitato per le Applicazioni dell’Elettricità “ Sistema Edison” in Italia. Nell’estate del 1882 il Comitato acquistò e demolì il Teatro di Santa Radegonda per costruire una moderna centrale termoelettrica a corrente continua. Il 26 dicembre 1883, in occasione della prima della “Gioconda” di Amilcare Ponchielli, grazie ai generatori della nova centrale, l’ingegnere milanese illuminò con 2.450 lampade ad incandescenza il Teatro alla Scala di Milano. Questo evento rappresentò il primo esperimento di illuminazione pubblica in Italia , del quale tutte le cronache dell’epoca ne parlarono con entusiasmo. Prima di lui, il 4 settembre 1882 alle ore 15.00, Edison accese le prime lampadine del storia degli uffici del New York Times di Manhattan.
La mostra “Vedere il futuro dal 1809, breve storia del design della luce” inaugurata dalla Società Edison a Roma presso la sede di Edison in via del Quirinale 26, il 14 dicembre 2016 , in collaborazione con la Fondation EDF, col supporto di Artemide, Citelum, Molteni & C., Omled, Philips, Smart Lightning Alliance, il Dipartimento di Scienze della documentazione linguistico/filologiche e geografiche della Sapienza , col patrocinio dell’ Insitut Français Italia, alla presenza di numerose personalità ed ospiti selezionati. Tra questi: Marc Benayoun – Ad Edison, Marco Margheri – Direttore Affari Istituzionali di Edison, Claude Welty – Fondation EDF, Raffaele Bonard – Ad Citelum, Sergio Zannella – Ricerca e sviluppo Edison e Anouk Aspisi – Addetta cuturale Ambasciata di Francia e Segretario Generale Fondo nuovi mecenati.
L’esposizione on air di Edison vuole rappresentare l’innovazione dell’illuminazione grazie ad immagini, personaggi e lampade che hanno fatto storia. Un percorso che inizia nel 1809 con le prime lampade ad incandescenza, passando poi dal design della luce, sino a giungere le tecniche di illuminazione più innovative e sostenibili. Tra gli esemplari esposti : la Flying Flames di Ingo Maurer, la Bilia di Giò Ponti, la Fun1 TM di Verner Panton, l’Atollo di Magistretti e tante altre ancora. La mostra comprende anche un’intera sezione dedicata alle innovazioni capaci di rendere l’energia sempre più connessa , integrata e controllata a distanza grazie allo smartphone o al tablet col sistema innovativo Energy Control di Edison, che permette di controllare in tempo reale i consumi effettivi e la spesa, indicando soluzioni per la riduzione dell’uso dell’energia ed il miglioramento dell’efficienza.
In via del Quiriniale,26 è esposta anche la Firefly a cura dell’artista Patrick Suchet che ha ideato una cabina particolare di light painting realizzata in occasione dell’esposizione #Street Art “l’innovazione al cuore del movimento” per l’Espace Fondation EDF. Vedere il futuro dal 1809, breve storia del design della luce rimarrà aperta sino al 15 febbraio 2017.
Per ulteriori informazioni: www.edison.it
di Daniela Paties Montagner