COMUNICATO STAMPA
Conferenza
Mercoledì 23 ottobre 2013 ore 17:30
Sala Crociera – Via del Collegio Romano, 27
“Sulle vie della Turchia e della Terrasanta da Paolo a Costantino”
Intervengono:
P. Angelo Di Berardino, OSA, docente nell’Istituto Patristico Augustinianum, Roma
Giovanni Uggeri, già docente di Topografia Antica nell’Università di Roma “La Sapienza”
Gianni Fazzini, scrittore
Intorno alla metà del I secolo l’Anatolia (l’attuale Turchia) offrì il terreno più ricettivo alla diffusione del messaggio cristiano, che vi si propagò con stupefacente rapidità, soprattutto ad opera di San Paolo, nativo di Tarso in Cilicia. Dopo la sua predicazione ad Antiochia, la metropoli dell’Oriente, i seguaci della nuova fede per la prima volta furono chiamati Cristiani. Da lì Paolo, grazie alla relativa facilità dei viaggi garantita dalla pax romana e dalla realizzazione di strade efficienti ad opera di Augusto e di Claudio, intraprese i tre viaggi missionari attraverso le montagne del Tauro e le sconfinate distese dell’altopiano anatolico, fino alla fastosa metropoli dell’Asia, Efeso, sacra anche alla memoria di San Giovanni Evangelista, che vi avrebbe abitato insieme alla vergine Maria. Efeso fu la base dell’attività evangelizzatrice di Paolo per tre anni, finché non insorsero gli argentieri danneggiati nella loro lucrosa attività, per cui dovette lasciare la città.
A Giovanni Uggeri si devono i due recenti volumi presentati in questa occasione.
Il primo, “In Turchia sulle orme di Paolo”, non è una guida turistica per conoscere quella moderna Repubblica, i suoi paesaggi, le sue attrattive e le sue efficienti attrezzature logistiche e alberghiere; risulta semmai una guida culturale e religiosa, che vuole presentare i paesaggi antichi dell’Anatolia nei quali si avventurò l’Apostolo delle Genti; vuole capire perché scelse alcune mete, e non altre; ricostruito minuziosamente il cammino dell’Apostolo nei suoi tre viaggi missionari attraverso il Mediterraneo Orientale, ma soprattutto attraverso la Turchia, i difficili valichi montani della catena del Tauro, l’assolato altopiano della Galazia e infine lungo le coste del Mare Egeo fino ai porti più trafficati.
Il libro ha rintracciato quell’eredità dell’Apostolo in Anatolia, praticamente trascurata fino all’Anno Paolino 2008, benché qui il messaggio cristiano grazie a Paolo si fosse diffuso appena 20 anni dopo la Resurrezione di Gesù. Numerose furono le comunità fondate e poi assistite da Paolo, come sappiamo dalle sue Lettere e dagli Atti degli Apostoli. In molte si conservano ancora testimonianze del primo cristianesimo. Una delle novità del libro è perciò l’illustrazione di un gran numero di chiese paleocristiane dislocate lungo l’itinerario paolino, testimonianza della trasformazione del paesaggio pagano (dei santuari e degli stadi) nel paesaggio cristiano (delle basiliche e delle catacombe).
La veste snella e riccamente illustrata è merito del direttore Giuseppe Costa e del redattore Giuseppe Merola della Libreria Editrice Vaticana.
L’altro libro di Giovanni Uggeri, “La via dei pellegrini: in Terrasanta nell’età di Costantino”, parte dalla circostanza dell’Anno Costantiniano e dal ricordo della libertà di culto concessa ai cristiani in seguito agli editti di Licinio e di Costantino del 313. L’editto di tolleranza e l’esempio concreto di Sant’Elena, madre dell’imperatore, diedero il via al pellegrinaggio in Terrasanta come una buona pratica di devozione e di penitenza. In quel momento di relativa tranquillità e sicurezza entro la vasta compagine dell’impero, dopo i restauri delle grandi strade romane e il potenziamento del servizio postale, i pellegrini potevano affrontare lunghi viaggi senza eccessivo disagio. Abbiamo la fortuna di possedere il resoconto di uno di questi primissimi pellegrini, che nel 333 si mosse dalla natia Bordeaux e, attraversata tutta l’Europa dalla costa atlantica a Costantinopoli, passò in Asia, attraversò diagonalmente la penisola anatolica e giunse in Terrasanta, che visitò minutamente spingendosi fino ad Hebron, a Gerico e al Mar Morto, dov’era stato battezzato Gesù sulla riva del Giordano. Grazie soprattutto alla testimonianza di questo pellegrino è stato possibile ricostruire minuziosamente la via prescelta dai primi pellegrini dell’età di Costantino e conoscere tutte le mete
devozionali già identificate, venerate e custodite a solo venti anni dalla concessione della libertà di culto ai cristiani.
Questa smilza guida fa parte della collana Sguardi delle Edizioni Dehoniane di Bologna, curata da Pier Luigi Cabri e Roberto Alessandrini.
per info: b-asar@beniculturali.it – mbac-b-asar@mailcert.beniculturali.it