niziativa di un gruppo su Fb per salvare la ruota dell’Eur dallo smantellamento. Incertezza per centosessanta famiglie di giostrai. Riferisce il portavoce del gruppo di non aver ricevuto nessuna risposta dalle istituzioni.
di Marco Caffarello
Da quando il 20 aprile 2008 lo storico Luna Park di Roma ha chiuso i battenti, comitati e associazioni del quartiere e della città non hanno mai smesso di battersi per evitare alla vecchia ‘gloria’ cittadina un destino ormai scritto: lo smantellamento dell’intera struttura e l’apertura dal 2014 di quello che sarà il “Family Park”. C’è un amore romantico tra la vecchia Luna dell’Eur e i suoi cittadini, un amore iniziato nel 53′ quando nel quartiere del Palazzo della Civiltà Italiana si aprì il primo Luna Park meccanico d’Italia, divenendo in poco tempo appuntamento fisso per i ragazzi di tre generazioni, che tra le sue giostre magari scambiavano i primi baci. Tutto questo fino all’improvvisa chiusura del 20 aprile del 2008, voluta per l’esplicito volere del Prefetto di Roma per ragioni di sicurezza della zona. Dopo un’iniziale volontà delle istituzioni e delle imprese di arrivare ad una repentina riapertura del parco giochi che hanno portato anche a darne l’annuncio, poi mai avvenuta, dal 2010 la struttura sarà completamente abbandonata a sé stessa, fino all’inizio dei nuovi lavori di ristrutturazione e ammodernamento cominciati lo scorso anno per realizzare quella che sarà la nuova ‘attrazione’ della città:il Family Park. Idea che, tuttavia, non sembra molto piacere ai residenti della zona, né ai romani in quanto tale, tant’è che su Facebook è nato un gruppo dal significativo nome ‘Riapriamo il Luneur‘,( video gruppo Fb ) pagina che già conta tremilanovecento iscritti. Scopo del gruppo è infatti salvare le vecchie giostre del Luneur, in particolare l’amata Ruota; il nuovo progetto ne prevede, infatti,il completo smantellamento. Queste le parole dell’administrator della pagina, Damiano Lucarelli:”Quando mi hanno detto che stavano smontando la ruota panoramica sono stato male. Ovviamente sono andato a vedere e quando ho constato che le cabine non c’erano più, ho provato un’emozione che un mix di rabbia e tristezza. Non sappiamo cosa stiano facendo, ma le hanno effettivamente smontate. E la cosa ha dato molto dispiacere agli iscritti al gruppo. Come aveva creato parecchio dispiacere la notizia che alla giostra dei cavalli, di cui è rimasta solo l’impalcatura, ha spettato la stessa sorte. Che dire, un altro pezzo di Luneur che se ne va.” Ma il gruppo non si è dato comunque per vinto: sono previste, infatti, numerose iniziative, dal volantinaggio alla diretta Tv, volute per salvare in ogni modo un ‘amore’ dei cittadini. Così, infatti, spiega ancora Lucarelli: “ Abbiamo fatto una diretta Tv su Roma Uno, che ringraziamo per lo spazio offertoci, insieme a Saverio Pedrazzini. Io rappresentavo i vecchi giostrai e gli ex fruitori. E’ stata una bella iniziativa che ci ha fatto ricordare quello che è e che è stato il Luneur.” E sì, perchè sono centossessanta le famiglie di giostrai che dalle attività del Luneur avevano il loro sostentamento, e al momento il loro futuro non è ben chiaro. Dalle istituzioni, sostiene il portavoce del gruppo, il più totale silenzio, a cui rivolge infatti le ultime parole: “ Abbiamo scritto al sindaco una lettera aperta, e anche al vicesindaco Nieri, ad Enzo Foschi e d Andrea Santoro che erano presenti al simbolico taglio del nastro l’anno scorso. A parte un breve messaggio di Santoro, non ci ha risposto nessuno.”
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