A Firenze, nel solco di La Pira, “Prospettive Mediterraneee” discute di sviluppo economico e lotta all’integralismo
A Firenze, nella prestigiosa cornice della sala “Luca Giordano” di Palazzo Medici Riccardi, con la partecipazione di esperti israeliani e palestinesi, rappresentanti delle comunità ebraiche, cristiane e islamiche locali, della società civile, del Ministero degli Esteri, del Comune di Firenze, e della Fondazione “La Pira”, s’è svolto “Florence 4 Med”. Conferenza internazionale che Enrico Molinaro, Presidente dell’associazione “Prospettive Mediterranee”( centrata sul dialogo interreligioso e interculturale) e direttore della Rete Italiana per il Dialogo Euro-Mediterraneo (RIDE)–Anna Lindh Foundation, ha organizzato, appunto per il rilancio della RIDE, sullo storico modello dei “Colloqui mediterranei” di Giorgio La Pira. Quegli incontri, iniziati nel 1958, che il “sindaco santo” organizzava con lo scopo “ufficiale” di cercare le comuni radici culturali tra i popoli del Mediterraneo, e che in realtà, come parte essenziale d’ una sorta di “diplomazia informale” , fornivano l’occasione a personalità -influenti ma non ufficiali- di due parti in conflitto (francesi e algerini del FLN, israeliani e arabi, ecc…) di stabilire importanti contatti informali.
Con la partecipazione di Nicoletta Mantovani (Comune di Firenze), Enrico Granara (Ministero degli Affari esteri e per la Cooperazione Internazionale), Rav Joseph Levi (Comunità Ebraica di Firenze) Hamdan Alzeqri (Unione delle Comunità Islamiche in Italia, UCOII), Sandra Rodriguez (Centro Internazionale “La Pira”), Mario Primicerio (Fondazione “La Pira”), Valeria Termini (Medreg, organizzazione che dal 2013 riunisce tutti e 21 gli enti regolatori dell’energia dei Paesi mediterranei), Marco Ricceri ( segretario generale dell’ EURISPES), Yitzhak Reiter ( “Jerusalem Institute for Israel Studies” ),Chiara Ferrero, presidente dell’ ISA, Interreligious Studies Academy, e altri qualificati relatori, la Conferenza – nel solco della storica tradizione di La Pira, Don Lorenzo Milani, Aldo Capitini, Ernesto Balducci- ha eletto Firenze come centro di elaborazione, ricerca, dialogo e incontro tra diverse identità collettive.
“Lo sviluppo economico può scoraggiare il radicalismo religioso?” Questo il tema approfondito dai relatori, che han concordato sull’importanza della dimensione umana, culturale, educativa, e soprattutto sostenibile, dello sviluppo economico: che per evitare il carattere paternalistico e- peggio – il rischio d’ apparire come imposto dall’ esterno, frutto d’un disegno neocolonialista, oggi piu’ che mai deve recepire le richieste provenienti dalle popolazioni del bacino meridionale e orientale del Mediterraneo. Composte in maggioranza di giovani, che oggi, come i coetanei occidentali, comunicano e s’ informano soprattutto attraverso internet ed i social network; e che, purtroppo, oggi somigliano sempre piu’ a loro anche nel combattere con disoccupazione intellettuale, crisi economica, necessità d’emigrare per trovare lavoro migliore ( “cocktail” di fattori, questo, a suo tempo non secondario nell’esplosione delle “Primavere arabe”). Emblematico l’esempio di Gerusalemme e dei Luoghi Santi. Che può specchiarsi effettivamente nel “modello Firenze” per realizzare l’ambizioso intento dei tre centri di ricerca israeliano, palestinese e giordano: riuniti nel convegno per elaborare un adeguato “Codice di condotta” sullo “Statu Quo” del più delicato e controverso dei Luoghi Santi, la Spianata delle Moschee/Monte del Tempio.
La conferenza, dopo la presentazione della seconda giornata degli Atti del Convegno “Un nuovo Piano Marshall USA-UE per il Mediterraneo ed il Medio Oriente” (organizzato, a febbraio 2015, sempre da “Prospettive Mediterranee”), s’è chiusa, infine, con l’ illustrazione del progetto #WomenInAction “Identity and Women’s Empowerment” per le donne israeliane e palestinesi, su iniziativa di Enrica Miceli, Segretaria Generale di Prospettive Mediterranee.
( Fabrizio Federici)