Nonostante il buon appoggio del sindaco le richieste dei movimenti non sono state accolte. Concluso il presidio a Porta Pia, è ora di fronte al carcere di Regina Coeli.
di Marco Caffarello
Lo si è visto arrivare in sella alla sua bicicletta ieri alle 17:00. Si è presentato così il sindaco Ignazio Marino in piazzale di Porta Pia ai ragazzi e alle persone che da sabato 19 ottobre occupano la piazza del bersagliere con un presidio di tende per simboleggiare il dissenso alle politiche adottate dalle classe dirigenti, incapaci di affrontare con efficacia urgenze sociali come la casa e l’occupazione. Ad accogliere il sindaco un applauso di oltre 2000 persone accorse ieri di fronte al Ministero delle Infrastrutture per l’atteso incontro con il ministro Maurizio Lupi, incontro richiesto a gran voce dagli stessi manifestanti e che rappresenta la vera ragione del presidio durato più di 3 notti.
“La loro indignazione è anche la mia. Stop agli sfratti”, le parole che il sindaco Marino ha voluto dire per esprimere la propria vicinanza e comprensione a quanti vivono questo vero dramma. Presente al ‘tete à tete’ con il ministro anche una delegazione dei movimenti per la casa che ha chiesto ufficialmente una moratoria per gli sfratti e più risorse da allocare a favore della grandi emergenze del paese, quali reddito di cittadinanza minimo garantito e un nuovo piano per il rilancio dell’edilizia delle case popolari. Presenti nella delegazione Paolo Divetta, Luca Fagiano, Angela Fascetta, l’ex consigliere comunale Andrea Alzetta, Omero Lauri, Bruno Papale, rappresentanti dei movimenti per la casa, Alessia Pontoriero, in rappresentanza degli studenti, Abele, rifugiato politico eritreo, in Italia dal 2005. “Ho proposto che ci sia un blocco degli sfratti fino a quando i comuni non siano in grado offrire alternative. Il ministro ha detto che affronterà i problemi al tavolo Governo-Regioni-Comune il 31 ottobre. Deve essere un percorso svolto con senso di urgenza, perché il problema dell’emergenza casa è un problema gravissimo. A Roma ci sono oltre 7mila sfratti“, le parole rilasciate da Marino dopo l’incontro con Lupi durato circa due ore. Proposta che, tuttavia, non è stata accolta dal Ministro. Così, infatti, riferisce Paolo Di Vetta, anch’egli presente:”Il ministro ha detto che non è pensabile un blocco degli sfratti e che l’unica cosa che poteva fare per le famiglie è aumentare il fondo di l’aiuto per l’affitto che è adesso di quaranta milioni per il 2013-2014. Ma gli sfrattati per morosità non saranno aiutati da questo provvedimento e dovranno uscire di casa.”
Dal canto suo il Ministro Lupi fa sapere che “la proroga degli sfratti è una risposta vecchia a un problema che dobbiamo affrontare con radicalità in modo diverso”, specificando che “il governo nel decreto casa ha affrontato una parte dei problemi: l’emergenza affitti, il tema della morosità incolpevole e il problema di chi non riesce a pagare la rata del mutuo“.
Per la cronaca i dati riferiscono che nel solo Comune di Roma gli sfratti nel 2012 sono stati 7014, 8879 in tutto il Lazio, con un aumento rispetto al 2011 del 15,8%. 5509 casi di sfratto sono stati generati da questioni di morosità.
L’incontro di ieri non ha dunque modificato di molto l’attuale status quo, tant’è che lo stesso Paolo Di Vetta dirà di essere “insoddisfatto” per l’incontro con Lupi e farà sapere in seguito che” lasciamo la piazza perché questo ministero non è capace di ascoltare. Venerdì saremo a Firenze per la conferenza Anci e il 31 ottobre di nuovo a Roma per la conferenza Stato-Regioni. Il sindaco ha provato a mettere in campo una proposta per una tregua degli sfratti per attendere i provvedimenti del governo ma tutto è stato rinviato al 31 ottobre da parte del governo”.
Da questa mattina l’area della statua del Bersagliere è infatti sgombra di tende, ma la protesta non è finita, fanno sapere. Si è infatti spostata sotto Regina Coeli, dove sono agli arresti due dei sei ragazzi arrestati negli scontri di sabato.