Dall’insediamento del 1 luglio, L’Aula Giulio Cesare ha visto riunire il Consiglio solo in undici occasioni. Una nuova seduta per martedì 29 ottobre, ma ignoto è l’ordine del giorno. Crisi all’interno della giunta Marino e c’è chi già parla di rimpasto degli assessori.
di Marco Caffarello
E’ rischio paralisi per il Consiglio Comunale della storica Aula Giulio Cesare. Nonostante i notevoli affanni della città farebbero pensare persino a lavori ‘straordinari’ da parte delle istituzioni, L’Aula Giulio Cesare dal giorno dell’insediamento del nuovo consiglio è rimasta in realtà sempre chiusa. In soli tre mesi i consiglieri si sono confrontati in aula solo undici volte, per un totale di diciassette deliberazioni, di cui molte prescritte dallo stesso Statuto come la nomina dei componenti delle varie commissioni, del Presidente di Consiglio e dei vicepresidente: l’ultima seduta dei consiglieri in Aula lo scorso 16 ottobre, in occasione dell’anniversario del rastrellamento degli ebrei del ghetto. Ma a parte ciò, nulla di nuovo sotto il Sole. C’è chi parla di pigrizia, chi di ‘stallo’ o addirittura di scandalo. E’ di ieri infatti la simbolica protesta inscenata difronte al palazzo del Campidoglio dai capigruppo Pdl e Gruppo Misto per protestare contro la ‘latitanza’ del Consiglio e per la quale hanno chiesto anche le dimissioni del sindaco Marino. Una paralisi che, come spiega il Presidente del Consiglio Mirko Corratti, è in parte ‘voluta’, e in parte ‘dovuta’ data l’ammissione dello stesso della mancanza di ‘atti sufficienti per convocare il Consiglio’. Afferma il capogruppo del Pd Francesco D’Ausilio: “Convocando il consiglio senza avere nulla da discutere, rischieremmo di svilire il ruolo dell’assemblea, senza contare poi i costi.” Una politica, tuttavia, che stando alle parole dell’ex sindaco Gianni Alemanno rappresenta per la città “una vera emergenza istituzionale”, una sporadicità delle assemblee che costituisce, a suo dire, un vero fatto storico, non essendosi “mai verificata prima nella storia”. Ma critiche sono piovute trasversalmente da ogni parte: contro il Consiglio anche forze della coalizione, come la consigliera di SEL Imma Battaglia, secondo la quale “Roma sta vivendo un’emergenza sociale che rischia di trasformarsi in istituzionale se il Consiglio non è in grado di riunirsi”, o Gianluca Peciola, capogruppo SEL, per il quale”la giunta è pigra e non produce atti”, ricordando, inoltre, di “svegliarla dal sonnecchiamento.” Si rallegreranno dunque i due esponenti di SEL del fatto che il Consiglio Comunale è stato convocato oggi per martedì 29 ottobre, sebbene al momento del tutto ignota è la conoscenza dell’ordine del giorno.A ben vedere la giunta Marino a tre mesi dall’insediamento non se la passa infatti poi tanto bene. Ad oggi le cronache hanno raccontato più delle liti tra assessori, di dimissioni dei collaboratori e del sospetto di narcisismo dello stesso Marino, accusato di essere più attento alla propria immagine che a guidare la giunta, di soluzioni adottate o questioni affrontate. Tant’è che per superare le difficoltà presenti, molti iniziano a ritenere come la migliore soluzione quella di arrivare ad un ‘rimpasto’ degli assessori. Una soluzione che tuttavia potrà essere praticata solo dopo aver varato atti necessari per l’amministrazione del Comune, quali il bilancio di previsione per il 2014, e il nuovo organigramma dirigenziale. Un empasse dei poteri del Comune, Consiglio e Giunta, per la quale molti chiedono “un colpo di coda di Marino”, e c’è chi ha già chiesto al sindaco un incontro molto urgente al fine di porre sin da ora una soluzione.