Arriva oggi alle 18:00 a Roma il Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi. Previsto un incontro nell’aula Giulio Cesare con le più alte cariche dello Stato nel pomeriggio. Il suo desiderio è visitare il Mercato di Traiano
di Marco Caffarello
Finalmente Roma. Oggi alle 18:00 il leader delle resistenza birmana Aung San Suu Kyi sbarcherà all’aeroporto di Fiumicino con un volo proveniente da Londra. Prevista in Campidoglio una delegazione composta dalle più alte cariche dello Stato e dell’amministrazione comunale che le renderanno i loro omaggi. Saranno presenti il sindaco Ignazio Marino, il presidente di Regione Nicola Zingaretti, il Ministro degli Esteri Emma Bonino, e i due ex sindaci di Roma Francesco Rutelli e Walter Veltroni. Un legame profondo quello della città di Roma con il premio Nobel per la Pace del 1991 ma mai concretizzatosi in un abbraccio, né con la festa della città per la sua presenza, di fatto negata dai soprusi del regime birmano. Dal 1988 sarà condannata agli arresti domiciliari a cui il regime la costrinse fino al 1995, per poi vivere in seguito in uno stato di sostanziale semilibertà, che di fatto ne limiterà l’azione politica e di lasciare il paese fino al 13 novembre del 2010, giorno in cui fu liberata. Un regime aspro e sanguinario quello del governo del Myanmar, ma lo spessore e la nobiltà morale delle azioni della piccola leader birmana, ne hanno fatto un’icona mondiale, e nonostante il regime sia ricorso all’arma dell’attentato alla sua vita fortunatamente sventato, alla fine ha dovuto arrendersi e concedergli dall’anno scorso un seggio all’interno del Parlamento. Un legame profondo e duraturo quello della città di Roma con la leader per i diritti umani, oggi 68enne, che inizia con l’attribuzione della cittadinanza onoraria conferitagli nel 1994 dall’allora sindaco Francesco Rutelli, e poi proseguito con la solidarietà per le sue battaglie dimostratagli con l’esposizione nel 2004 in piazza del Campidoglio della gigantografia che la ritraeva con la sua amica Ingrid Betancourt, quest’ultima al tempo dei fatti tenuta in ostaggio dalle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia. Da Veltroni Aung San Suu Kyi ricevette nel 2007 il ‘premio Roma per la Pace‘, ma non potendolo ritirare personalmente fu delegato l’ex calciatore Roberto Baggio, buddhista e ‘testimonial’ internazionale delle lotte della leader, anch’egli annunciato presente alla cerimonia di benvenuto che si terrà oggi nell’aula Giulio Cesare. Il duro regime di semilibertà a cui era sottomessa permetterà a Aung San Suu Kyi di ringraziare l’ex sindaco Veltroni telefonicamente solo nel 2011, ma oggi finalmente il premio Nobel potrà farlo di persona. Prima dell’arrivo al Campidoglio alcuni fonti informano che la leader birmana avrebbe chiesto di visitare quello che sarebbe il suo grande desiderio, il Mercato di Traiano. Dopo l’incontro nell’aula Giulio Cesare che la vedrà esporre un breve discorso, la leader birmana farà una breve visita ai Musei Capitolini, prima di recarsi presso la Terrazza Caffarelli dove è prevista una cena con pochi invitati. Intensa anche la giornata che l’attende per domani: sono in programma una serie di incontri con tutte le più alte cariche dello Stato, dal primo ministro Enrico Letta, ad un incontro in Quirinale con Giorgio Napolitano, alla Farnesina con il ministro Emma Bonino con la quale farà una conferenza stampa convocata per le ore 17:00, ed infine un colloquio con i Presidenti delle Camere Pietro Grasso e Laura Boldrini. Dopo Roma, Torino e un incontro con il sindaco della città piemontese, Piero Fassino. Tutti questi impegni in soli due giorni: si capisce perchè il primo desiderio espresso dal Nobel sia stato “fatemi vedere Roma.”