La strada per l’approvazione del bilancio è tutta in salita. Entro il 30 novembre bisogna trovare 867 milioni di debito, in parte verranno dal Decreto ‘Salva Roma’. Già in deficit il bilancio per il 2014
di Marco Caffarello
E’ tutta in salita la strada che porterà all’approvazione del Bilancio. Si tratta di trovare per la giunta Marino la bellezza di ottocento milioni ora, e quasi un miliardo per la previsione di bilancio 2014. Una montagna di denaro che la giunta dovrà trovare per non compromettere l’intero settore pubblico della Capitale, già fortemente debilitato per i noti casi dei trasporti e della raccolta dei rifiuti. Un aiuto per il bilancio 2013 verrà dal governo attraverso il decreto “Salva Roma” varato il 15 ottobre all’interno dell’ormai famosa ‘legge di stabilità‘, che consentirà alla giunta di scaricare presso il commissariato straordinario di gestione 600 degli 867 milioni di debiti delle casse comunali (marino;debiti-per-867-milioni). Altro denaro da inscrivere a bilancio e da investire sopratutto nel settore dei trasporti pubblici, bisognosi del più rapido intervento possibile, proverrà dalle casse della Regione Lazio, grazie a delle plusvalenze nel gettito dell’Irpef. All’interno della manovra previsti anche tagli alla spesa pubblica del Comune per un equivalente di settanta, ottanta milioni circa, denaro ricavato da tagli dei dipartimenti e, notizia di qualche giorno fa, da una vera ‘cura dimagrante’ dei manager esterni nella direzione dell’amministrazione pubblica, ridotti di circa il 60% rispetto alla gestione del passato. Bisogna fare presto, tuttavia: il termine ultimo per l’approvazione del bilancio è infatti il 30 novembre, giorno nel quale tutti gli enti locali d’Italia dovranno varare i loro piani di spesa e di entrata. Già domani l‘assessore al Bilancio, Daniela Morgante, incontrerà i capigruppo della maggioranza del Consiglio per definire il piano strategico, mentre la giunta e il sindaco Marino cercheranno di chiudere la ‘bagarre’ dei trasporti della Capitale allocando una parte della spesa. Le delibere firmate dalla giunta saranno inseguito inviate ai quindici Municipi della Capitale per un parere consultivo da esprimere entro venti giorni, dopodiché il bilancio sarà approvato dal Consiglio dell’aula Giulio Cesare secondo le previsioni, forse le più rosee, lunedì 25 novembre. Sì, perchè molto dipenderà anche dal gioco dell’opposizione, e dunque se sarà disponibile oppure farà ostruzione avvalendosi dell’arma degli ‘emendamenti’ che necessariamente rallenteranno il già complesso iter procedurale dell’approvazione definitiva. Se per il 30 novembre la strada è in salita, per il 2014 sarà ‘mare aperto’. Ad oggi si stima che l’ammanco delle casse comunali per l’anno che verrà è quantificabile già in circa un miliardo di euro, un quinto della spesa corrente complessiva del Comune. A questo bisogna aggiungere che verranno a mancare dall’anno prossimo gli stanziamenti statali per una somma di circa 900 milioni di euro. Soldi che verranno recuperati dall’aumento dell’aliquota addizionale Irpef che passerà dal primo gennaio dall’attuale 0,90% all’1,2%. Non solo, dal prossimo anno sarà rivoluzione anche per le aziende municipalizzate di cui si ridiscuteranno ex novo i termini contrattuali. Molto probabilmente il Comune avanzerà politiche di taglio delle spese fin’ora allocate alla gestione delle municipalizzate, realtà che non potrà non ricadere poi negli esiti dei servizi. Si stima, infatti, che sono già previsti tagli per l’Atac per un equivalente di 50 milioni, una somma che per sua stessa natura indurrà i vertici comunali e dell’azienda a rivedere l’intero sistema dei trasporti.