Una recente ricerca dimostra l’efficacia del ‘Topiramato’ nel contrastare le dipendenze da droga come la cocaina. Test clinici confermano che il farmaco può essere utilizzato nelle terapie. Data la sempre più crescente assunzione delle droghe nella società civile, sopratutto tra i più giovani, è oggi indispensabile trovare valide soluzioni per prevenire possibili controindicazioni per la salute fisica e psicologica tanto del consumatore, che degli altri.
di Marco Caffarello
E’ sicuramente uno dei problemi più spinosi per l’attuale società quello dell’assunzione delle droghe. Statistiche e ricerche dimostrano come oggi la droga, ed in particolare la cocaina, costituisca per molti un’evasione fin troppo semplice e di facile consumo per il proprio divertimento, o più semplicemente, passatempo, non considerando tuttavia le notevoli conseguenze per la salute che l’assunzione prolungata comporta. La cocaina sopratutto è considerata dagli esperti e dagli scienziati come una droga ‘subdola e pericolosa’ perchè si insinua nel sistema nervoso centrale condizionandone il comportamento, dapprima solitamente euforico, e poi, via via, sempre più aggressivo, e del ‘vecchio sballo’ rimane nulla o solo i cattivi postumi. Con l’assunzione prolungata la cocaina diviene infatti sempre più richiesta dall’organismo e la sua mancanza, oltre a generare crisi di astinenza, determina una flessione depressiva costante per il consumatore, una condizione psicologica che, se non ben trattata, può mettere a repentaglio la vita dello stesso, o dare adito alle più disparate situazioni, come spesso avremo sentito dalla cronaca dei quotidiani. Uscire dal ‘vicolo’ della cocaina è, inoltre, impresa ardua perchè si tratta di una sostanza facilmente ‘tollerata’ dall’organismo che con il passar del tempo si assuefa chiedendone sempre in concentrazione maggiore fino a divenirne ‘centro della vita psicologica dei soggetti’. Testimonianze, interviste e ricerche effettuate sui consumatori abituali della ‘polvere bianca‘ dimostrano chiaramente che coloro che ne sono dipendenti, svolgano le loro attività giornaliere, dal lavoro al tempo libero, dallo studio allo sport, solo dopo averla consumata ‘almeno un po’. Molto frequente, sopratutto per le influenze mediatiche, il binomio cocaina- sesso, e semplice ne è la ragione se si considera la forte componente eccitante che la droga offre a chi la consuma. I danni provocati, tuttavia, sono molteplici, sia livello organico, sia a livello psicologico: i consumatori abituali sono infatti soliti avere stati di allucinazione, soffrire d’ansia e depressione, avere ‘manie di persecuzione’ fino alla ‘paranoia’, fenomeno che può condurre anche al suicidio. I medici, infatti, ritengono che l’uso morboso della droga possa condurre persino alla ‘pazzia’, proprio per gli effetti distruttivi che la cocaina provoca nel sistema nervoso, e quindi nella vita psicologica dei soggetti. Non sorprenderà, dunque, che l’alterazione della vita psicologica dei consumatori ne comprometta anche la vita ‘morale’, e si assista ad un ventaglio di situazioni costantemente raccontate dai media, come magari crisi matrimoniali, incidenti stradali, aggressioni, licenziamenti dal lavoro e guai giudiziari. Un problema a cui fortunatamente una recente ricerca potrebbe dar presto una soluzione. Solo pochi giorni fa è stata pubblicato per il JAMA Psychiatry uno studio condotto da Bankole A. Johnson, presidente di Psichiatria presso l’Università del Maryland School of Medicine, negli Stati Uniti, che sostiene la realtà di un farmaco capace di contrastare la dipendenza da cocaina. Si tratta di un farmaco a base di ‘ topiramato’, un farmaco anticonvulsivo solitamente utilizzato per curare l‘epilessia ed altre patologie del sistema nervoso. Un farmaco, sostiene Johnson, che per le sue proprietà farmacologiche può benissimo essere adoperato anche per i trattamenti contro le droghe e l’alcool stesso, dunque sostanzialmente per le dipendenze che coinvolgono il sistema centrale nervoso. Sottoponendo, infatti, 142 partecipanti dipendenti da cocaina ad un test, divisi successivamente in due gruppi speculari, al primo dei quali veniva somministrato il farmaco mentre al secondo veniva praticata una terapia che faceva leva sul cd. ‘effetto placebo, l’equipe di ricerca ha registrato che coloro che hanno assunto il topiramato hanno avuto significativi benefici e miglioramenti rispetto ai partecipanti dell’altro gruppo. Rispetto all’altro gruppo, coloro che hanno benificiato del farmaco, hanno infatti ridotto in modo significativo l’assunzione della droga sia nei termini di quantità materiale, sia per la frequenza. “Il topiramato è il primo farmaco a dimostrare un robusto effetto terapeutico per il trattamento della dipendenza da alcol o cocaina, i suoi effetti neurochimici fondamentali forniscono indizi importanti come i collegamenti comuni neurobiologicici del processo di dipendenza in generale”, spiega Johnson. Il topiramato, un monosaccaride sostituito con sulfamato, correlato al fruttosio, è infatti già molto adoperato dagli ambienti sanitari, proprio per i suoi effetti ‘psicotropi‘, ossia la capacità di alterare l’attività mentale e psicologica dei soggetti: è, infatti, utilizzato anche per curare la cd. ‘depressione bipolare‘, come deterrente per l’alcoolismo ma anche per l’obesità. “I nostri risultati rivelano che il topiramato è un farmaco efficace, sicuro e robusto per il trattamento della dipendenza da cocaina , e ha il potenziale per dare un contributo importante alla crisi sanitaria globale della dipendenza “,afferma il professore dell’Università del Maryland. Si tratta, tuttavia, di un farmaco, e come per ogni farmaco ha le sue controindicazioni, qui illustrate dalle stesse parole di Johnson:”il trattamento con topiramato inoltre è associato a glaucoma , e dosi più elevate del farmaco può aumentare il rischio di effetti collaterali , pertanto , si deve esercitare cautela quando si prescrive il farmaco , soprattutto se somministrato in dosi elevate” Non c’è che dire, un’ottima notizia, sopratutto per quanti davvero vogliono lasciarsi alle spalle i propri vizi e i propri errori e guardare con più ottimismo al futuro, il proprio e quello dei propri cari.
http://www.eurekalert.org/pub_releases/2013-10/uomm-nss102513.php