Un’improvvisa valanga si è abbattuta ieri sull’Hotel Rigopiano a Farindola, in provincia di Pescara.
Una lunga notte nel gelo sotto metri di neve e le macerie della struttura.
Lo scenario viene descritto apocalittico «un tragico miscuglio tra un terremoto e una valanga». Il locale della piscina coperta, che si trovava davanti alla struttura, è sprofondato a un piano sotto il livello dell’ingresso dell’albergo. La slavina ha infatti distrutto la cupola di vetro che copriva la struttura sotterranea penetrando nell’ampia zona della Spa.
Oggi finalmente sono arrivati i primi soccorsi. Purtroppo è stata estratta una persona senza vita, trovate altre due persone messe in salvo ma ancora numerosi dispersi. Secondo i soccorritori sono previsti molti morti.
I soccorritori, dieci finanzieri che sono riusciti ad arrivare con gli sci e a entrare nell’albergo, dicono «Chiamiamo ad alta voce ma nessuno risponde». Il viceprefetto di Pescara, Carlo Toriontano, ha annunciato «Una colonna mobile con una turbina apristrada è appena arrivata dove si trovava il tetto. Sembrerebbe che la struttura sia stata spostata dall’onda d’urto. Intorno alle 11 è arrivata sul posto la colonna mobile con la turbina che faceva da apristrada. Stanno liberando il piazzale per iniziare scavare con i mezzi meccanici». Finora i soccorritori avevano scavato con le mani.
La struttura ospitava fra le venti e le trenta persone, tra cui due bambini. Un rianimatore si sta portando insieme ai soccorritori nell’albergo perché, ha detto lui stesso “ci sono dei bambini coinvolti nel crollo”. La prefettura di Pescara non vuole creare allarmismi, pur confermando l’estrazione di una persona senza vita: “Non voglio dare cifre sulle vittime. Prima devono essere avvisati i familiari, voglio prima avere la certezza della situazione”, ha detto il prefetto Francesco Provolo.