Arrestato nell’ambito della maxi-inchiesta delle ‘Baby squillo’ Gabriele Paolini, il noto disturbatore dei giornalisti televisivi. E’ accusato di sfruttamento della prostituzione minorile e di detenzione di materiale pedopornografico
I giornalisti avranno fatto un sospiro si sollievo. Il noto disturbatore televisivo, Gabriele Paolini, noto al pubblico per le sue improvvisate davanti alla telecamere dei Tg, memorabile la sfuriata dell’intramontabile Paolo Fraiese che lo prese a calci a Parigi durante i mondiali di calcio del 1998, è stato arrestato dai carabinieri del commissariato di via In Selci nell’ambito della maxi-inchiesta delle ‘Baby squillo’ per sfruttamento della prostituzione minorile e per produzione e detenzione di materiale pedopornografico. Nell’ambito della maxi-inchiesta delle Baby squillo dell’appartamento ai Parioli, che ha sin qui portato agli arresti di cinque persone e all’identificazione di numerosi clienti delle due minorenni, gli inquirenti hanno infatti scovato materiale pedopornogracico appartenente al controverso personaggio della Tv, oggi trentanovenne, che lo ritrae in chiari atteggiamenti sessuali ed erotici in compagnia di due minorenni. Ciò che stanno cercando di capire le autorità ora, è se le due minori siano le sole che Paolini avrebbe prima adescato e poi filmato. Sequestrato inoltre il computer nel quale, sospettano gli inquirenti, dovrebbe essere presente altro materiale, anche con minori maschi. Paolini tuttavia non è nuovo a tali imprese: è infatti produttore di film pornografici ed ha lavorato fino al 2006 come attore porno. Ha inoltre tra i carichi pendenti con la giustizia diverse denunce per molestie e nel 2010 è stato condannato dal Tribunale di Roma a due anni e otto mesi di reclusione tentata estorsione, diffamazione, molestie e calunnie ai danni di un ‘amico’. L’episodio dell’arresto di stamane di Gabriele Paolini rappresenta agli occhi degli inquirenti l’indizio che la rete della tratta delle minorenni è molto più estesa di quanto si possa ritenere, e il fatto che i carabinieri di via In Selci siano risaliti alla figura del noto disturbatore televisivo a partire dall’inchiesta dell’appartamento ai Parioli, ne è, se non la conferma, almeno una prova.