Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa con i media alla vigilia della sfida contro la Fiorentina. Ecco le sue parole.
“Jesus rientra in gruppo. Perotti è stato impegnato in un lavoro individuale, valuteremo le risposte ma per domani non ci sarà. Florenzi prosegue il suo percorso riabilitativo. Vermaelen ha un problema alla mano a causa di un trauma contusivo durante l’allenamento. Sarà fermo perché qualche rischio c’è e va valutato bene”.
Dopo la partita di andata lei disse che quello era stato un match deciso dagli episodi ma riscontrò anche mancanza di cattiveria: vede una Roma diversa a distanza di un girone?
“Da parte nostra in quella partita lì potevamo sfruttare episodi in maniera diversa e meglio. La squadra è maturata, ha consolidato il carattere, è cresciuta ma ha nelle possibilità dei margini di miglioramento. Dovremo essere bravi a metterci qualcosa in più sotto l’aspetto della velocità del gioco offensivo ma cercare di mantenere la solidità e la consistenza delle ultime partite, fatta eccezione pe la partita di Genova. Secondo me non stiamo attraversando un brutto momento, non abbiamo fatto prestazioni eccezionali però stiamo abbastanza bene”.
Come valuta il percorso della squadra viola allenata da Paulo Sousa?
“Loro hanno avuto un periodo di difficoltà come è successo a tutti. Ora stanno moto bene, sono stati bravi a riorganizzarsi, hanno ritrovato la condizione di qualche calciatore forte e ora sono una squadra forte. Hanno fatto risultati, prestazioni nelle ultime partite. Sarà una gara equilibrata e difficile”.
Perché lo Stadio della Roma può essere un’occasione per tutto il calcio italiano?
“Ieri l’ho fatta (l’incursione, ndr) perché penso sia giusto. Andando in giro per il mondo mi sono reso conto che sull’economia delle città ci sono sempre dei riscontri positivi abbinati a certi progetti. La mia Società ha già investito dei soldi in questo progetto. Non voglio parlare di politica e spero che la politica in questo caso non c’entri niente. Si tratta di una possibilità di investimento per il nostro paese. Quando vado a Londra e vedo tutto questo movimento intorno al calcio, ci sono dieci stadi nella stessa città, ci sono investitori arabi, americani, russi. La bellezza della città è stata anche determinata da questi investitori che hanno creato presupposti mettendoci dei soldi. Capiscono che questo è un momento difficile a livello economico. Ma se questo stadio lo fanno e se lo pagano, non è il caso di mandare il messaggio che invece di essere un’opportunità è una minaccia da cui dobbiamo difenderci. Dall’esterno qualcuno ha paura che gli investitori stranieri vengano qui a crearci dei problemi. È giusto che vadano approfonditi tutti i punti del progetto nel rispetto delle regole. Ma anche in dei paesi con minori potenzialità trovo stadi più adeguati rispetto a quelli italiani. Credo di non essere il solo a pensarla così. Ora bisogna trovare, attraverso un confronto professionale, le soluzioni per mettere d’accordo tutti”.
Come vede la lotta al vertice con Napoli e Juventus?
“Dobbiamo rimanere attaccati a tutto ciò che è possibile, la Juventus sta correndo forte ma è lì e guardando loro troveremo sempre stimoli nuovi per fare meglio: di conseguenza noi dobbiamo continuare a credere che sia sempre possibile tutto, giocando. Il Napoli e la Juventus sono squadre costruite bene, sono anni che lavorano dietro ai loro progetti. Sono forti ed essere lì in testa in loro compagnia vuol dire che siamo altrettanto una squadra forte”.
Il suo coinvolgimento in queste dinamiche dello stadio e delle barriere da cosa nasce?
“Io non ho nessuna necessità, se non quelle legate al mio ruolo. La squadra ha fatto vedere che ha tutti i mezzi per vincere le partite. Noi abbiamo dirigenti forti, proprietà forte. Vogliono dare un futuro importante a questa città e di conseguenza possono benissimo ricoprire certi ruoli da soli, io non ho le competenze adatte. In tema di barriere ho parlato con il Ministro Lotti e non con il mio amico Lotti. Certe cose non si fanno in amicizia, si fanno per professionalità. Ci conosciamo da tempo e quindi il confronto è più agevole. Però ci vogliono delle spiegazioni professionali e valide. Noi dovremo essere responsabili come atteggiamento: allo stadio devono venirci famiglie e bambini. C’è bisogno di divertirsi allo stadio. Quelli che vengono a far casino devono stare a casa. Non devono far parte del mondo del calcio. Il casino è un’altra cosa rispetto al calcio. Dobbiamo prenderci delle responsabilità. Le barriere non sono simbolo di libertà. Bisogna comportarsi bene e stare al proprio posto. Servono regole, adeguamento alle regole, civiltà, libertà giusti comportamenti”.
Perché Gerson è stato impegnato con la Primavera?
“Non c’è nessuna punizione, lo abbiamo fatto solo perché si giocava martedì. Dopo aver speso quattro giorni per il suo contratto, aveva bisogno di giocare e lo abbiamo fatto scendere in campo con la Primavera e con la fascia da Capitano. Anche per vederlo in un contesto di squadra. Il fatto che sia stato mandato a giocare con la Primavera per punirlo è una stupidaggine”.
Badelj e Borja Valero sono stati vicini alla Roma, cosa avrebbero aggiunto al suo organico?
“Un allenatore come me deve pensare alle cose pratiche e ti dico che sono contento dei calciatori che ho. Non ho rimorsi sulle richieste e pensieri fatti con la mia società. Sono forti ma io ho altrettanto calciatori forti nel mio ruolo. Abbiamo parlato nel mercato di altri nomi. Borja Valero lo vorrebbero tutti, dove lo metti sta. Siamo dovuti andare su altre scelte, ugualmente importanti per la nostra realtà e ne siamo contenti. La Fiorentina ha giovani di prospettiva, ha un gioco, una società forte. Ma altrettanto noi. Sarà un confronto bello e di alto livello. Stanno bene, ma io sono contento dei calciatori che ho”.
Qualche giocatore le ha chiesto di restare alla Roma e di rinnovare il contratto?
“Non penso interessi molto a loro. Si resta così fino alla fine del campionato. I contratti si meritano con i risultati. Poi è chiaro che ci sono delle scadenze e delle priorità”.
L’attenzione di questi giorni sullo Stadio non sta distraendo i calciatori?
“No, vivendo in questa città i calciatori devono essere pronti ad assorbire qualche argomento diverso. Per noi quella di domani è una partita fondamentale. E i calciatori lo sanno. Se poi c’è la possibilità di impegnarsi per la crescita e per il futuro della città, si fa. Io dico una cosa che sento e che mi sembra giusta. A parlare con la Raggi ci debbono andare i competenti per questo confronto. Io devo pensare a fare meglio il mio lavoro perché secondo me posso farlo ancora meglio”.
Preoccupato per le condizioni fisiche della squadra dopo Roma-Cesena?
“Loro andavano fortissimo. Quando ho visto scattare Rodriguez e tenere botta contro Manolas e Rudiger l’ho capito. Le squadre forti sono entrate tutte in semifinale, vuol dire che siamo stati bravi. In Inghilterra succede sempre, per esempio, che escano le forti contro le piccole. Noi in quel match nella ripresa siamo migliorati, cresciuti, messo a posto a partita in corso quello che non andava bene all’inizio. Per questo abbiamo trovato giustamente accesso alla semifinale”.
Teme che il campo usurato dopo il rugby possa inficiare sulla qualità del gioco palla a terra di Roma e Fiorentina?
“Ci siamo informati stamattina, c’è piena disponibilità da parte del CONI di riuscire a sistemare il terreno del gioco. Pare abbiano sostituito le zolle di una porta per renderlo migliore nei posti in cui era stato calpestato di più. Bisogna tutelare lo spettacolo e questa addizione di eventi non aiuta. Ci si è messo anche il tempo. Ma sotto l’aspetto dello spirito e della battaglia sono convinto che sarà godibile lo stesso lo spettacolo. Ci saranno due squadre forti una contro l’altra che faranno apprezzare gioco e performance individuali”.