In un Palatiziano che ha offerto una buona cornice di pubblico è andata in scena la partita serale della quinta giornata di Legabasket, il big match che ha visto contrapposte le due Virtus del nostro campionato, quella guidata da coach Dal Monte reduce dalla vittoria di Caserta e quella emiliana arriva a Roma forte delle 4 vittorie nelle prime 5 giornate.
La partenza dei capitolini è bruciante. Il tiro dalla lunga distanza entra con continuità, la regia diGoss e Taylor costringe i bolognesi a difendere sul perimetro, concedendo maggiore spazio all’interno del pitturato. La pessima difesa sul pick and roll da parte delle V Nere fa il resto e Roma al primo intervallo breve è già sul 31-18.
Nel secondo quarto la musica non cambia. La squadra di coach Bechi prova a riprendere la partita cercando punti sotto canestro, mentre Roma stenta a ritrovare ritmo. Appena però Goss ritorna sul parquet, l’allungo dei giallorossi è immediato. Prima sfruttando il gioco interno (fantastico l’alley-hoop che coinvolge Mbakwe) e poi ricominciando a segnare da 3. All’intervallo lungo il tabellone recita 48-41, frutto del controparziale dei bolognesi guidati daHardy e Walsh.
Ad inizio secondo tempo il copione è sempre lo stesso. I romani stentano, la Granarolo si riporta sul meno tre (50-47) e poi, guidati dalla sapiente regia del duo Goss-Taylor (16 assist in due al termine, equamente distribuiti) ritrova lucidità offensiva servendo con continuitàMbakwe (23 punti) e poi trovando 6 punti consecutivi del capitano playmaker. Il terzo quarto si conclude sul 67-55, con l’inerzia che sembra essere tutta dalla parte dei capitolini.
Ma la colpa di Roma è quella di non chiudere definitivamente l’incontro. Le V Nere cavalcanoun parziale di 13-0 e si ritrovano a condurre a pochi minuti dal termine, senza averlo mai sostanzialmente fatto nell’arco della serata. Coach Dal Monte richiama in fretta e furia Goss (il migliore dei romani) sul parquet, ma l’effetto non è quello sperato. Bologna trova i punti dei giovani Jordan e Imbrò (salito in cattedra nel finale), riesce ad alternare gioco interno e canestri da fuori, conducendo fino alla sirena finale.
81-89 recita lo scout finale, con il 27 di valutazione di Walsh e il +21 di plus/minus di Imbrò. All’Acea non basta l’aver giocato un’ottima partita offensiva per tre quarti e l’esser stata padrona del campo per buona parte dell’incontro.
Una vittoria che pesa per entrambe le Virtus. Da una parte pone interrogativi sulla capacità di portare il risultato a casa, mentre dall’altra consacra Bologna come una delle migliori squadre della Legabasket, capace di uscire vincitrice anche giocando male da un campo difficile come quello della Capitale.
di Stefano Salerno