Ancora poche settimane alla nuova edizione del Congresso di Cardionefrologia a Roma dal 15 al 17 marzo
A tre settimane dall’inizio del Congresso di Cardionefrologia, che si terrà a Roma dal 15 al 17 marzopresso l’NH di Villa Carpegna, le adesioni per partecipare all’evento hanno raggiunto numeri importanti.
Oltre 100 delegati stranieri e più di 300 italiani parteciperanno alle tre giornate di lavori, patrocinate dalla Società Italiana di Nefrologia (SIN), sotto l’egida del Gruppo di studio di Cardionefrologia della stessa SIN ed organizzate dalla società Fenicia Eventi.
“Si tratta di numeri davvero imponenti che ci gratificano per l’impegno profuso nell’organizzazione del Congresso. I numeri sono in costante aumento da un’edizione all’altra a testimonianza del buon lavoro svolto dal Comitato scientifico e dalla Segreteria organizzativa, per non parlare del ruolo chiave giocato dalla Società Italiana di Nefrologia e dall’endorsement delle società internazionali di Nefrologia”, spiega il dottor Luca Di Lullo, presidente e responsabile scientifico del Congresso.
C’è un futuro per la Cardionefrologia? Così si concludeva la pubblicazione sul Giornale Italiano di Nefrologia del 2014 di Mario Timio, organizzatore del primo Congresso di Cardionefrologia nel 1987. La storia di questa disciplina in realtà risale a molto tempo addietro, quando Gentile da Foligno (1272 – 1348), un medico umbro, mise in relazione per la prima volta la patologia renale cardiaca. Fu poi Richard Bright (1789-1858), medico inglese noto per essere stato pioniere della ricerca delle malattie renali, a riprendere lo studio dell’associazione cardio renale. Il termine cardionefrologia vero e proprio, volto a identificare una nuova disciplina
medica, fu però coniato nel 1991 in seguito all’osservazione quotidiana di un quadro clinico sempre più complesso da parte dei professionisti. Le osservazioni infatti constatavano che il danno del cuore e dei vasi inizia precocemente nella storia della nefropatia tanto da venire prima dell’evoluzione verso la dialisi.
Il Congresso di Roma affronterà nel dettaglio questo percorso che ha portato la cardionefrologia al suo consolidamento nel panorama medico. I lavori infatti partiranno con l’illustrazione dello stato dell’arte sull’approccio al paziente cardiorenale per poi entrare nello specifico e approfondire aspetti come quelli relativi alla sindrome cardio – renale, alle cardionefropatie metaboliche, al ruolo dell’imaging ed alle complicanze cardionefrologiche del diabete mellito.
“La cardionefrologia è ormai una disciplina che ha una sua precisa identità e nasce dalla contaminazione reciproca di due specialità intimamente collegate. Il futuro è roseo perché nefrologi e cardiologi si parlano sempre di più senza, tuttavia, rinunciare ognuno alle proprie peculiarità. Un dato ulteriore arriva dalla letteratura scientifica internazionale dove le pubblicazioni su tematiche cardio – nefrologiche sono in costante aumento e riscuotono un interesse via via crescente”, prosegue il dottor Di Lullo.
Qual è allora il futuro della Cardionefrologia? Proseguire nella tradizione iniziata nel 1987 e consolidatasi nel 1991. Questo è l’obiettivo dell’edizione 2017 del Congresso di Cardionefrologia. Per rimanere aggiornati sulle anticipazioni del Congresso e sulle informazioni generali riguardo le tre giornate di lavoro basta digitare l’hashtag #cardionefro2017 sui social network.
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La pagina ufficiale dell’evento