La band di Roma Nord torna alla ribalta con un tour di nove date: Mosciano Sant’Angelo, Perugia, Torino, Roma (con bis), Firenze, Milano, Bologna e Bari.
I Cani ci presentano il loro secondo disco: “Glamour” (uscito lo scorso 22 ottobre) e scelgono la location più adatta: il Circolo degli Artisti, locale definitivo per i giovani romani e fuori sede. A quanto pare si prospetta il pienone visto che in programma ci sono ben due date consecutive.
I CANI – “L’ennesimo gruppo pop romano” si definiscono così, sebbene parlare di gruppo sembra ancora strano visto che continua, anche quest’anno, a ruotare tutto attorno alla figura di Niccolò Contessa. Il cantante che, fino a poco tempo fa, presenziava concerti e rilasciava interviste celato da un sacchetto ergonomico di cartone rovesciato in testa, questa volta ci mette la faccia e continua a proporre la sua visione del microcosmo romano-adolescenziale.
La band electropop esplode tra il 2010 e il 2011 venendo subito adottata dalla 42 Records. Grazie a Youtube, Facebook, passaparola cibernetico e testi composti a misura di “giovani d’oggi”, riescono ad espandersi oltre i confini romani. Conquistata la penisola, arrivano a presentare “I pariolini di 18 anni” ad un pubblico europeo in occasione dello Sziget Festival di Budapest. E proprio quando “L’hipsteria” sembra essere vecchia roba, I Cani lanciano “Non c’è niente di twee“, appigliandosi all’urban dictionary ormai diventato un must nei discorsi fatti a Rione Monti, San Lorenzo e Pigneto.
GLAMOUR – Le undici canzoni di Glamour sono già sulla bocca/bacheca di tutti e noi di Paeseroma.it non abbiamo esitato ad ascoltarlo. “Le coppie che non si lasciano quasi mai” ora vogliono più stabilità: si cerca l’amore paziente e l’intensa dedizione alla “Vera Nabokov“. Il protagonista di “Door Selection” smette di scroccare sigarette nei locali e si cerca un lavoro in “Storia di un impiegato“. “San Lorenzo” è un mix di spiegazioni fisiche e morali dove alla fine ti accorgi che “andare a chiedere i favori alle stelle cadenti non è tanto di cattivo gusto, quanto arrogante”. Contessa attraversa “Corso Trieste“, si riconosce nei pischelli che vanno in giro faccia da duro con problemi seri e canta la sua unica vera nostalgia: l’adolescenza vissuta tra nuove scoperte e prime responsabilità. Non l’unica confessione: in “FBYC (Sfortuna)” rivela “temo il successo ma mai quanto l’insuccesso, forse è per questo che passo la vita a dire che non mi interessa”.
Dal passato al presente, un live tra ironia e dura realtà.
Mariateresa De Galitiis