«Se la pittura non penetra l’oggetto e non ne svela le vibrazioni, se non arriva partendo dall’oggetto e dall’osservazione sentimentale di esso alla creazione di un equivalente plastico dell’oggetto non si perviene alla poesia, ma si precipita nella fotografia», diceva Guttuso nel 1933 a proposito della sua produzione artistica. On air sino al 26 marzo 2017 nella sontuosa Villa Zito a Palermo, la mostra “Guttuso. La forza delle cose”, espone 47 stupende nature morte, che offrono al pubblico una prospettiva alquanto inedita ed affascinante del percorso artistico del maestro siciliano, e dei suoi studi sulla natura e la forza delle cose rappresentata nelle opere selezionate, genere questo che costituisce una componente importante della sua produzione artistica a partire dalla fine degli anni ’30, nella quale approfondisce e ricerca in modo quasi ossessivo la natura di una serie di oggetti che prendono forma nelle sue tele , diventandone i protagonisti indiscussi grazie alla loro forza espressiva e cromatica.
Tra le varie opere esposte: Lume piatto e bottiglia del 1931, olio su tela 46×61; Natura morta con scarpe del 1935, olio su compensato 40×29; Angurie del 1986 ,olio su tela 90×100, Natura morta con fornello elettrico ( tramonto e fornello elettrico) del 1961, olio su tela 55×46; Cesto forbici e limoni del 1939 , olio su tavoletta 30×59, oltre ad altri capolavori a partire dagli anni ’40 a testimonianza dell’impegno del maestro verso i temi della drammatica condizione esistenziale imposta dalla guerra e del dopoguerra. Del 1947 Finestra olio su tela 54×65; Bottiglia e barattolo del 1948 olio su tela 35×27,5; per poi passare ad opere nelle quali il Maestro rivela una dimensione più meditativa verso il realismo e l’informale, come in: La ciotola del 1960, 38×37 olio su tela e Natura morta con fornello elettrico (Tramonto e fornello elettrico) del 1961 , olio su tela 55×46.
La mostra include anche opere importanti degli anni ’70 e ’80, significative in questo contesto, nelle quali il Guttuso manifesta il suo crescente interesse verso la ricerca del reale e realizza dipinti che diventano metafore e allegorie del reale, tra queste: Teschio e cravatte del 1979,olio su tela 80×95; Bucranio, mandibola di pescecane e drappo nero contro il cielo del 1984, olio su tela 75,5 x 109; Barattoli e tubetti di colore del 1986, olio su tela 60×80 e Teschi sul caminetto del 1986, olio su tela 90×100. Il percorso espositivo è arricchito anche da fotografie provenienti dagli Archivi Guttuso, certune inedite, e da frammenti video messi a disposizione da Rai Teche che narrano della vita privata e pubblica del Maestro. Oltre che nel suo ambito di lavoro, lo vediamo con personaggi della cultura, tra i quali : Moravia, Vittorini, Saba e Levi; scultori come Manzù e Moore oltre a poeti come Pasolini e Neruda, registi come De Sica e Visconti, musicisti come Luigi Nono ed artisti come Picasso, tutte figure di rilievo che influenzeranno i suoi lavori e ispireranno non solo i dipinti, ma anche illustrazioni per libri, scenografie teatrali, collaborazioni cinematografiche, sodalizi letterari e politici.
“Guttuso La forza delle cose “organizzata da Civita e da ViDi, è stata realizzata da Fondazione Sicilia in occasione dei 25 anni della sua fondazione, in collaborazione con Sicily Art & Culture , gli Archivi Guttuso e il Comune di Pavia – Assessorato alla Cultura e Turismo, col patrocinio della Regione Sicilia, dell’Assemblea Regionale Siciliana e dell’ Assessorato alla cultura della Città di Palermo. I curatori della mostra Fabio Carapezza Guttuso e Susanna Zatti, direttrice dei Musei Civici di Pavia, si sono avvalsi di opere provenienti da prestigiosi musei quali : il Mart -Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, la Fondazione Magnani Rocca, Casa Cavazzini-Il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Udine,il Museo Guttuso, la Fondazione Pellin di Varese, Fondazione Carima-Museo Palazzo Ricci di Macerata, Galleria Mentana di Firenze, e da alcune importanti collezioni private. Ad accompagnare l’esposizione il catalogo edito da Skira, che oltre ai saggi dei curatori vanta un contributo del prof. Antonello Negri.
Come dichiarato dal Presidente della Fondazione Sicilia Raffaele Bonsignore: «Non poteva esserci un modo migliore per ricordare i nostri 25 anni di attività, se non rendere omaggio con un progetto culturale ambizioso a un artista tra i più amati dei nostri tempi e della nostra terra di cui la nostra collezione conserva importanti opere».
Per ulteriori informazioni: info@villazito.it; www.villazito.it
di Daniela Paties Montagner