La Confederazione Internazionale Laica Interreligiosa (CILI), denominata #Cristianinmoschea, prosegue le sue iniziative a favore della buona convivenza tra i popoli e le religioni e della pace, contro il terrorismo. Lunedì 20 marzo, alle 15, nel cuore di Roma, presso la FUIS, Federazione Unitaria Italiana Scrittori di Piazza Augusto Imperatore, la Confederazione promuove il Convegno internazionale “Conoscenza, Dialogo, Unione Contro le guerre alle religioni:, organizzato in collaborazione con le Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai), e col patrocino della RIDE- Rete Italiana per il Dialogo Euromediterraneo, del Movimento internazionale “Uniti per Unire” e della Confederazione Internazionale UMEM- Unione Medica Euro Mediterranea. Animerà l’evento la presentazione dei dei due libri “Il Sangue del Jihad” ,dello scrittore e giornalista Nicola Lo Foco (Les Flaneurs ed.,2017), inchiesta per intensificare la conoscenza e per combattere i pregiudizi e il terrorismo cieco che mira a scatenare la guerra alle religioni e alle civiltà (con prefazione di Foad Aodi), e “Le tre religioni monoteistiche secondo la Kabbalah”, della scrittrice di religione ebraica Shazarahel (Ed. Psiche2, 2017). La presentazione prevede il coinvolgimento di autorità, Imam, rappresentanti delle diverse religioni, di associazioni e comunità d’ origine straniera, che daranno vita a un dibattito aperto col pubblico.
Proprio in questo contesto, saranno annunciati ufficialmente l’organigramma e gli obbiettivi della Confederazione CILI-Italia, già istituita il 22 dicembre con migliaia di aderenti: che raccoglie associazioni, federazioni, comunità, uomini e donne di tutte le religioni e laici provenenti dai diversi Paesi; e nata a seguito del grande successo dell’evento #Cristianinmoschea, che ha avuto luogo in tutte le Regioni d’Italia lo scorso 11 e 12 settembre.
Foad Aodi, Presidente delle Co-mai, Focal Point per l’Integrazione in Italia per l’Alleanza delle Civiltà (UNAoC, organismo ONU) e fondatore di CILI-Italia, anticipa: “Invitiamo tutti coloro che si riconoscono nella nostra missione “anti-muri” e nella conoscenza oltre i confini all’iniziativa del 20 marzo. Ringraziamo – aggiunge – chi ci consente di proseguire nel nostro lavoro. Oggi CILI- Italia é una Confederazione autonoma e libera, che lancerà, col contributo di tutti i suoi membri, varie iniziative a livello nazionale e internazionale, per costruire ponti di pace. Ci ispiriamo, per questo, al lavoro di Papa Francesco, e ci proponiamo di contrastare con coraggio qualsiasi provvedimento antidemocratico che offenda gli immigrati, i rifugiati, il mondo arabo e islamico: come il recente “Muslim band” di Donald Trump, sostenuto anche dai suoi fan in Europa e in Italia”.
“Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti grazie al successo dell’iniziativa #Cristianinmoschea: che ha contribuito a ridurre episodi di discriminazioni nei confronti dei musulmani, subiti sia a scuola che sui posti di lavoro, che sui mezzi di trasporto pubblici. Episodi che hanno toccato il culmine subito dopo i primi attentati in Franci,a registrando un aumento del 40%”: lo riferisce Kamel Belatouche, Segretario Generale delle Co-mai. Da parte sua, Khalil Altoubat, Consigliere Diplomatico di Co-mai Cili-Italia e membro del Consiglio per le relazioni con l’Islam italiano, dichiara: “C’è un proverbio arabo che dice che la parola ferisce più della spada. Da qui dobbiamo imparare, che la stampa, l’informazione,i dibattiti e la conoscenza, sono i mezzi migliori per combattere il terrorismo. Invitiamo tutti a leggere e a conoscere la cultura araba e la religione islamica, per rendersi conto che le prime vittime del terrorismo sono i musulmani”.
Lo scrittore e giornalista Nicola Foco aggiunge: “Il tema del terrorismo internazionale è di estrema attualità. Ma è anche importantissimo – prosegue – capire e comprendere bene le differenze che intercorrono tra una religione e chi la usa e la strumentalizza per scopi meramente criminali. Il mio lavoro tende quindi a tenere ben distinto il vero islam dal crimine, e a sottolineare il fatto che la religione islamica non ha nulla a che vedere con il terrorismo”.
Fabrizio Federici