“Negli spogliatoi non sono passato, mi sono messo da un lato perché ero dispiaciuto”. Luciano Spalletti non l’ha presa benissimo: l’eliminazione della Roma dall’Europa League ha tolto ai giallorossi il primo obiettivo stagionale. Del resto un labiale durante la partita ha tradito il suo nervosismo (“Che branco di finocchi”) e quanto ha detto dopo lo ha confermato: “Ci sono dieci momenti in cui rimangono calciatori per terra. Per me ci vorrebbe il tempo effettivo, poi magari lo faranno tra dieci anni e io non ci sarò più”.
Spalletti, poi, spiega di nuovo la storia dell’sms a Pallotta: “Prima di arrivare a Miami (per firmare il contratto l’anno scorso, n.d.r.), mi ha fatto vedere un messaggio dei giornalisti di Roma: ‘Se può ancora ripensarci stia attento, perché Spalletti è una persona pericolosa’ oppure ‘Dategli una mano, mi raccomando’. Io so anche chi gliel’ha mandato. Messaggi minacciosi, una scorrettezz inaudita: lo sanno tutti a Roma che non mi sopportano. E io non sopporto loro. L’anno scorso abbiamo preso 15 punti all’Inter in 18 partite: nessuno che abbia tirato fuori un numero, non si parla mai dei meriti”.