Dodici anni dopo l’attentato qaedista alla metropolitana del luglio 2005, e a un anno esatto dal’attentato di Bruxelles (tredici vittime, tra aeroporto e una stazione della metro), è tornato il terrore nella capitale del Regno Unito: è di quattro morti, compreso l’attentatore, il bilancio dell’attacco terroristico a Westminster, fatto in stile Nizza e Berlino, al tempo stesso, diremmo, spietato e “casareccio” (l’attentatore, alla guida d’un suv, s’è lanciato follemente contro la cancellata del Parlamento britannico, scendendo poi e lanciandosi in un “corpo a corpo” da film, nel quale ha accoltellato un agente, nello stesso cortile del Parlamento ). L’ ha reso noto Scotland Yard, precisando che le vittime civili, sono “una donna di circa 45 anni” (un’insegnante di origini spagnole) e “un uomo di circa 55”. Quarta vittima, ‘è l’agente Keith Palmer. L’attacco di Westminster è “legato in qualche forma al terrorismo islamico”: così il ministro della Difesa, Michel Fallon, in un’intervista radiofonica alla Bbc ( attende ancora riscontri obbiettivi la rivendicazione dell ‘attentato da parte dell’ ISIS, diffusa dall’ agenzia stampa “Amaq”, usata ufficialmente dal Daesh).Gli investigatori, ha sottolineato Fallon, “hanno lavorato duro sul “retroterra” dell’attentatore, per stabilire come si sia procurato l’automobile (con cui ha investito i passanti), dove la vettura sia stata negli ultimi 1-2 giorni e chi abbia potuto o meno aiutarlo”. L” uomo, descritto, dai numerosi testimoni, come un quarantenne dai tratti asiatici, era uno dei “soldati del califfato”: si chiamava Khalid Masood, era di origine britannica e aveva 52 anni e precedenti penali per aggressione e altri reati. Avrebbe agito da solo, mentre i sette arresti già compiuti in varie località del Paese riguardano possibili fiancheggiatori, ma non complici: l’agenzia stampa Pa riferisce che l’attentatore sarebbe stato probabilmente originario di Birmingham. Tra i feriti (oltre 40, di cui vari in condizioni critiche) ci sono anche due italiane, una romana tuttora in ospedale e una giovane bolognese già dimessa. La premier britannica Theresa May, che si trovava a Westminster al momento dell’attentato di Londra, l’ ha condannato con fermezza, definendolo “attacco terroristico disgustoso e odioso”.
Il Prof. Foad Aodi, presidente di Co-mai, Comunità del Mondo precedenti penali per aggressione e altri reati.arabo in Italia, del movimento internazionale “Uniti per Unire” e fondatore di CILI- Italia, Confederazione Internazionale Laica Interreligiosa, nota e denominata anche come #Cristianimoschea” (nata, a dicembre scorso, da un vasto schieramento oltre 2000 di confederazioni ,associazioni, comunità, organizzazioni professionali cristiane, musulmane e di altre fedi, attive nel dialogo interculturale e interreligioso), condanna senza mezzi termini l’attentato. “E’ l’ennesima dimostrazione non solo della folle criminalità, ma anche dell’ottusa cecità del terrorismo, piu’ o meno paludato di alibi pseudoreligiosi: mentre ribadiamo piena solidarietà col popolo britannico e le due ragazze italiane ,auspicando la rapida individuazione dei colpevoli, da parte nostra proseguiamo, invece, con la politica paziente del dialogo tra fedi e culture.
In vista, poi, della grande riunione di sabato prossimo a Roma, per il 60mo dei trattati istitutivi della Comunità Europea (1957), invitiamo fortemente le autorità comunitarie a mettere subito in agenda una legge europea sull’ immigrazione, basata sul principio dei diritti e doveri reciproci. E a rilanciare un multiculturalismo programmato e condiviso, con insegnamento della lingua, cultura e legislazione del Paese ospitante, visto il grande fallimento di quello “fai da te” ( in Olanda, Francia, Belgio, Germania, ecc…), senza regole e politiche per l’integrazione; in particolare nelle scuole, nelle Università’ e nei posti di lavoro, a favore dei giovani e delle donne. E’ fondamentale – argomenta Aodi – lavorare per la solidarietà e la cooperazione internazionale nei nostri Paesi d’ origine e combattere l’immigrazione irregolare ed i lupi solitari, per garantire la sicurezza internazionale: queste ci sembrano le “due velocità” che dovrebbe seguire l’ Unione Europea di oggi . Combattendo qualsiasi forma di radicalizzazione – soprattutto di giovani disorientati e senza lavoro – da una parte, di populismo e/o razzismo religioso dall’altra”.
Infine, Aodi si appella a tutti i musulmani , arabi, e alle comunità di origine straniera: “Per denunciare qualsiasi sospetto fondato; e uniamoci stretti alle autorità italiane per garantire la sicurezza a tutti. E salviamo il multiculturalismo in Italia, visto che siamo ancora in tempo: nonostante il populismo di certi partiti politici di destra, e nonostante alcune trasmissioni televisive fatte “ad hoc” contro islamismo, immigrati, mondo arabo, e contro la donna araba, che vanno in onda la sera con il velo ed il profumo del razzismo, basandosi essenzialmente sulla disinformazione”.
Fabrizio Federici