Roma. Il 25 gennaio, si terrà nel quartiere di Pietralata Artists for Filippines, presso l’Atelier artistico “Montez”, già attivo artisticamente da due anni.
La struttura, ex rimessa per auto, recuperata e in via di riqualificazione ad opera del presidente dell’associazione Giorgio Capogrossi e del suo staff, sarà lo scenario di un’asta di beneficenza in favore delle Filippine. L’iniziativa vedrà partecipi diversi artisti italiani e internazionali che doneranno le proprie opere perché vengano battute con una base d’asta a zero e tutti i proventi verranno devoluti in aiuto alle zone colpite dalla recente inondazione, tramite la Department of Social Welfare and Development.
Il progetto vede coinvolti, oltre all’Atelier Montez e l’Ambasciata delle Filippine a Roma, l’Assessorato alla cultura del IV municipio di Roma Capitale e la Fondazione Ducci. L’evento sarà presentato da Caterina Vertova e avrà come battitore Luciano Carnaroli. Spiccano tra gli artisti donatori diversi nomi di prestigio: a partire, dall’estero, da Hermann Nitch – il maestro, famoso per le sue performance dalle tinte intense, donerà una delle sue opere – Gheorghi Miron, Mirek Macke – a rappresentanza della Montez Frankfurt – e diversi altri.
Dall’Italia, artisti noti del panorama romano e non, come Baldo Diodato, Turi Sottile, Claudio Meli, Luigi Montanarini, Luca Pace e molti altri. Oltre a questi, figureranno i lavori di artisti giovani e emergenti, a completare un insieme eterogeneo di lotti, all’insegna della solidarietà per quel paese lontano, che è ancora ben lontano dal riprendersi e di cui ormai non si parla quasi più.
L’Atelier Montez si trova in via di Pietralata 147, a pochi metri dall’ex lanificio, e si propone di ospitare un avvenimento culturale e umanitario, in una forma con cui raramente, nella capitale, si viene a contatto. Il presidente dell’Associazione “Montez”, Giorgio Capogrossi – classe 1987 – spera in una partecipazione massiccia ed entusiasta, fiducioso nell’aver proposto opportunità per dare un seppur minimo supporto a chi è meno fortunato, oltre ad un’occasione per filantropi e collezionisti d’arte che vorranno partecipare.
di Marco Galletti