«Oggi sul Corriere della Sera viene pubblicata la denuncia di Monsignor Ambrogio Spreafico, Vescovo di Frosinone, sull’emergenza ambientale e sul livello di pericolosità raggiunto a Frosinone ed in Provincia che anche a causa dell’incuria di alcune imprese industriali diviene una discarica di rifiuti a cielo aperto.
Ringraziamo Sua Eminenza per l’allarme ambientale che fa uscire dall’oscurità una situazione che per noi della Rete La Fenice, movimento politico di Civici Innovatori, è chiara da anni ed oggetto di ricorrenti inascoltate denunce agli organi locali competenti.
Rifiuti di ogni genere sono stati lavorati e versati nel nostro territorio per l’ imperizia degli amministratori locali che hanno taciuto sulla gravità di quanto avveniva. La dichiarazione del Vescovo chiarisce i contorni della loro irresponsabilità.
L’inquinamento del suolo, dell’aria, dell’acqua infatti non è stato tenuto sotto controllo monitorando il territorio e le fabbriche che hanno esercitato la loro attività in qualità anche di potenziali inquinatrici. Vogliamo e chiediamo da sempre che qui si produca lavoro e ricchezza e questo è possibile ormai solo se si romperà l’omertà che ci avvolge, messa in luce dalle parole del Vescovo.
La bonifica del nostro territorio procede troppo lentamente ed è costosa proprio perché non ci sono stati i tempestivi controlli che potevano evitare l’inquinamento attuale. Frosinone soffre da anni di una incapacità amministrativa a gestire le questioni ambientali che insieme alla mancanza di lavoro si dimostrano essere le principali criticità per il suo futuro.
Frosinone è oggi la città più inquinata d’ Italia. Vogliamo che Frosinone divenga un grande cantiere di riqualificazione urbana con progetti di recupero urbano edilizio a partire dalle costruzioni presenti in ambito cittadino. La qualità del nostro territorio va assicurata ai cittadini e per la salvaguardia della sua vocazione naturale. P
Per questi motivi ho proposto il progetto di Area Vasta Smart provinciale, un progetto che vede in Frosinone capoluogo il traino delle altre amministrazioni comunali per l’intera provincia ed oltre. A questo mi sono dedicata in questi anni e ciò ha permesso di creare prime intese tra amministrazioni pubbliche, governance, imprese ed enti di ricerca affinché i progetti divengano opere concretamente realizzabili, creando nuovi posti di lavoro. Abbiamo già creato una filiera di partners, informando e formando, ed utilizzando quel cambio di paradigma imposto dal modello di sviluppo della economia circolare e dall’innovazione tecnologica».
Giuseppina Bonaviri