E’ terminata, martedì scorso, la cinquegiornate per festeggiare Earth Day 2017, tradizionale evento organizzato da Pierluigi Sassi, presidente Earth Day Italia, per il secondo anno consecutivo insieme ai responsabili, Antonia Testa e Donato Falmi, del Movimento dei Focolari, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, affinché si crei e si diffonda una maggiore sensibilizzazione verso l’ambiente attraverso la condivisione, il divertimento, la conoscenza, le esperienze. L’appuntamento per tutti, ad ingresso gratuito, è stato al Villaggio per la Terra. Il Dialogo interculturale per la Pace, il tema di quest’anno. Cronaca, protagonisti, partecipazione, documentazione, foto e video, oltre al sito e al profilo facebook, sono consultabili all’hashtag ufficiale #iocitengo, #earthday2017, #villaggioperlaterra.
La manifestazione, iniziata il 21 aprile, ha presentato da subito una novità: non si è cambiato luogo ma si è lasciato e raddoppiato, ovvero è rimasto il Galoppatoio di Villa Borghese, che ha ospitato le ultime due edizioni del Villaggio, e si è aggiunta, nel giardino sul colle, zona sud del parco, l’incantevole Terrazza del Pincio dal suggestivo panorama su Roma.
Proprio alla Terrazza del Pincio, senza voler sminuire l’altra location e ancor meno pregiudicare laboratori, attività, incontri e spettacoli, per opzione random, si dedicheranno alcune delle ore pomeridiane del 25 aprile, data quest’ultima, a conclusione dell’avvenimento. Breve postilla: Il Villaggio per la Terra, cuore verde della capitale, ha registrato, in totale, un’affluenza di 130.000 persone.
Abbandoniamo temporaneamente il comunicato stampa per la digressione esclusiva inclusiva. In un primo capoverso, senza l’uso esplicito del soggetto, uscendo dal giardino, lasciandosi alle spalle la grazia dell’ambiente naturale e delle diverse fogge architettoniche del sito, sia avanzando dai viali principali intitolati, Valadier e dell’Obelisco, sia attraverso il verde, passando tra vialetti, sedute e Fontana del Mosè salvato dalle acque, si è già davanti alla gigantesca palma, spartiacque di visitatori insieme a stand, contenitori per la raccolta differenziata dei rifiuti o per il riciclo, panche e palco limitrofi. La gente, target all inclusive, si muove, a piedi, in bici, su go kart a pedali e risciò-ciclocarrozzelle. Daniele e Francesco hanno appena terminato un laboratorio interattivo che è piaciuto tantissimo ma non hanno fatto in tempo a dire in cosa consisteva perché sono tornati ad inseguirsi pedalando sui viali imitando i piloti di Formula Uno.
I membri internazionali di un gruppo affiatato di giovani, conoscenti giusto da qualche ora prima, adagiati in circolo a terra, Michelle, Jean e Mohamed (France); Lucy (England); Dolores, Alejandro e Rafael (España), Bob e Mercedes (USA), Maryam (Iran), Lin (中国 Cina); Simone (Italy), parlottando e ridendo, aspettano gli ospiti musicali, previsti in serata, a chiusura del Villaggio per la Terra. Lucia, signora canuta e piccolina, si avvicina allo stand da cui riceve il free gadget di materiale riciclato – mentre la donna insieme a lei rinuncia – e interessata ringrazia, chiedendo informazioni sul possibile uso e aggiungendo Posso averne un altro? Prendo quello che Carmela ha rifiutato. La famigliola straniera, bionda e tedesca, si limita a guardarsi attorno e ad occupare la seduta, confabula e indirizza Hans al punto ristoro. Le piccole, Ludovica e Layla, si attardano a leggere il motto Fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te (esperienza Mariapoli: quotidianità con a base di ogni rapporto l’ascolto, la gratuità, il dono), affisso in bella mostra al frontline ecologico, si guardano, bisbigliano e rivolte ai genitori, una frase ciascuna Si, va be’! Mo’ famo regali a tutti!, scatenando il sorriso nel padre, l’occhiata benevola dei passanti circostanti e la spiegazione repentina e divertita della madre E’ la regola universale, per tutti, piccoli e grandi, tutti quanti insieme, che unisce le religioni e i popoli per stare bene, vivere sempre in Pace. La regola d’oro per ogni persona in tutti i posti del mondo, e prendendo le bambine per mano, inoltrandosi fra la folla, continua Ricordate cosa sono le regole, vero? Per esempio quelle da seguire a scuola, con gli insegnanti e/o i vostri compagni, oppure quando si è in chiesa, si è al cinema, si gioca o si è per strada… e non si può sentire altro perché ormai distanti.
La gente, target all inclusive, si muove: qui, lenta, attratta, fra i laboratori ludici e didattici e le proposte di enti, associazioni, aziende e imprese di settore; poco distante interessata, fra le manifestazioni e i convegni; là partecipante volontaria e consapevole alle attività in programma; leggermente appartata, dilettata godente di sole, musica e cibo.
Tutto va in atto, senza pausa: ambiente, cultura, spettacolo e società si incontrano sotto gli occhi marmorei di letterati, artisti e scienziati a metà busto (di cui alcuni vandalizzati!) in conclamata modalità stand by.
Passeggiando, piano piano, fra i tanti protagonisti dell’Italia di altri secoli, ad un naso dagli illuministi milanesi Cesare Beccaria e Pietro Verri, accanto al matematico Giuseppe Luigi Lagrange e all’ingegnere e fisico Alessandro Volta, lusingati della compagnia occasionale di Antonio Canova, scultore e pittore, e Vittorio Alfieri, drammaturgo risorgimentale, si giunge, finalmente, a destinazione.
Si è nel bel mezzo della terrazza del colle del Pincio e già si è coinvolti e inebriati dalla vista di tetti, planetario, obelischi e cupole e piazze ancor prima di spingersi fino alla balaustra che offre realtà seducenti in spazi sedicenti.
Al contempo, maturità e formule concrete a salvaguardia del Pianeta si appropriano di coscienze e anime da orientare, o completare crisalidi, con metamorfosi green. Bambini. Adulti. Anziani. Nessun immaginario collettivo. Un’involuzione calzante per un futuro migliore e civiltà in pace, unite e in progresso. Nessuna rivoluzione industriale bensì un rovesciamento ambientale totale, non perdendo di vista le politiche internazionali a soluzione di problematiche sul clima e sotto le bandiere del dialogo fra culture e religioni e dell’integrazione sociale. Ecologia integrale. Quest’ultima definizione è stata coniata da Papa Francesco.
Si assiste e percepisce il messaggio aut aut a favore della Terra, grazie a concerti, scienza, sport, giochi, arte, cibo, e a festival sull’economia circolare, la mobilità sostenibile, l’educazione ambientale; nell’ambito della Marcia per la Scienza, festeggiata a livello mondiale il 22 aprile, anche al Villaggio per la Terra, in collaborazione con Coalizione Clima, si è manifestato per il valore della scienza; appuntamenti inderogabili l’incontro con il Segretario di Stato Vaticano Cardinal Pietro Parolin, gli Stati Generali dell’Ambiente Giovani, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e con il MIUR, per cui una selezione di gruppi di ragazzi delle scuole hanno redatto un documento, con le loro proposte, che sarà presentato al G7 Ambiente del prossimo giugno a Bologna; il grande Concerto per la Terra (Over The Wall – Mecenati Della Bellezza), Sport4Earth, le celebrazioni per la Giornata Mondiale del Libro e del diritto d’autore e per i trenta anni dell’Erasmus, eventi e forum tematici che mettono fuori discussione dinamiche proprie dei secoli scorsi e difendono e ufficializzano gli imperativi degli accordi mondiali, stretti fra 193 Paesi, per gli uomini, gli animali, la natura, l’ambiente.
La ricorrenza della Giornata Mondiale della Terra 2017 ha sollevato dibattiti per cambiare la mentalità globale, rilevando coscientizzazione universale a tutela dell’ambiente e presa di posizione netta sulla questione dei profughi. Duplice approccio: misure atte a contenere eventi traumatici ambientali e problema dell’accoglienza. Seria riflessione sulle correlazioni tra disastri, eventi meteorologici estremi, sfruttamento della terra, cambiamenti climatici, guerre, e migrazioni forzate (Forum La Terra Non Esilia. Cambiamenti climatici, conflitti e Migrazioni Forzate: il fenomeno degli ecoprofughi, primo momento di confronto tra varie realtà, che si occupano a diverso titolo, di ambiente e di migrazioni, nel tentativo di avviare una riflessione alla base di un percorso di sensibilizzazione e di azione).
Lasciamo la cornice dei cinque giorni e ritorniamo alla pomeridiana del 25 aprile. E’ nella Terrazza del Pincio che si chiuderà Tutti i popoli per la Terra, format dedicato allo scambio interculturale. Infatti, intorno alle 18.30, si ode un trambusto lontano. Poi il rumore non assordante si avvicina. Tamburi. La gente si ferma, si sposta e si aggrega verso il palco. Qualcuno spavaldo segue le percussioni nell’aria e si ritrova di punto in bianco catapultato nella musica e nel corteo che arriva dal Galoppatoio, con in testa la mascotte della Terra a braccetto di un gruppetto di persone, fra cui anche una bambina, Pierluigi Sassi, patron storico dell’evento, Antonia Testa e Donato Falmi, responsabili del Movimento dei Focolari di Roma. A loro seguito, c’è la colorata banda di tamburi itineranti, dalla maglia con la scritta circolare Caracca, che continua ad esibirsi sulla Terrazza fra gente piacevolmente stupita e sorridente. Performance coinvolgente che abbandonerà a balletti improvvisati e miriade di scatti e movie amatoriali per gli artisti tutt’uno con quel suono ritmico accattivante proveniente dalla pelle tesa, a volte percossa a mani nude, altre volte raschiata con bacchette di legno o dalla punta ammorbidita da feltri. L’uscita di scena dei tamburi lascerà spazio agli sbandieratori e al gruppo storico in costume che mette in campo due giovanissimi, una piccola coppia, che nonostante il cerchio della folla dimostra la propria abilità senza scalfirsi. Dopo i bambini, è stato il turno di un ragazzo che è riuscito a fare delle prodezze con ben quattro bandiere. Incoraggiamenti e commenti positivi si sono giustamente sprecati.
Qualche minuto per organizzarsi e al pubblico è stato chiesto di spostarsi verso la pedana, dal lato opposto al palco, estesa verso la balaustrata, ove si è predisposto un reading con letture tratte da testi sacri delle fedi mondiali, dal Vangelo ai mantra, al Corano e alla Bibbia, dall’Induismo e il Buddhismo al Cristianesimo, dall’Ebraismo all’Ortodosso siriaco e all’Islam, a opera di Francesca Baldini, Gloria Maknouni, di Religions for Peace.
E’ seguito un gesto simbolico, che ha visto le donne, rappresentanti diverse fedi religiose nel mondo, accomodate su panche a semicerchio, dopo la lettura del brano sacro, ricevere di volta in volta una rosa rossa da bambini, alzarsi e deporla sulla particolare scultura, di Roberto Cipollone detto Ciro, posta al centro, corrispondente alla metà della disposizione delle sedute femminili sulla pedana. Fra le righe il messaggio di intraprendere e mantenere un lavoro comune, di sensibilizzazione e azione, a salvaguardia del Creato.
Ci avviciniamo agli intrattenimenti artistici e musicali. Ecco le danze induiste eseguite dalle sorelle Barsha e Astha Debi. Momento culturalsociale affascinante, con la luce ancora viva che ha seguito le donne – dai sinuosi movimenti e a piedi nudi, in equilibrio e impassibili ai vortici delle piroette e del vento, vestite di bianchi costumi e luccichio di pietre finte – fino agli applausi e al congedo dal pubblico. Conclude la pomeridiana, il concerto dell’Ottetto dell’Orchestra di Piazza Vittorio in prima serata, quando il sole si smorza all’orizzonte lasciando fari e luci per i musicisti protagonisti sul palco.
Senza ordine cronologico, condensando, non dimentichiamo l’aspetto istituzionale. A chiusura dell’edizione 2017 dei cinque giorni per la Terra, il riepilogativo discorso del presidente di Earth Day Italia, Pierluigi Sassi, dalle keywords pace, solidarietà e uguaglianza, unite ai ringraziamenti per tutti, è un sottolineare l’importanza del dialogo interreligioso e interculturale a garanzia dell’armonia e dell’intesa mondiale (Galoppatoio: Madri della Terra – La cura del creato vista dalla prospettiva femminile delle grandi religioni; prima tavola rotonda interreligiosa al femminile sui temi dell’ambiente Earth Day Italia e Movimento dei Focolari, in collaborazione con Religions for Peace Italia), volontariamente affidato alle parole delle donne di diverso credo e nazionalità, veicolanti univoche della figura di madre, riposta e identificante della stessa Terra, Madre Natura. Degne di nota anche le conclusioni dei responsabili del Movimento dei Focolari di Roma, quelle di Antonia Testa, che ricorda agli astanti ciò che stiamo consegnando alle giovanissime generazioni i bambini ci guardano, i bambini ti guardano, e quelle di Donato Falmi, il quale a sua volta sostiene sia importante festeggiare il recupero di valori di solidarietà e bene comune per salvaguardare il Pianeta. L’invito per tutti è stato quello di non mancare e rivedersi all’edizione del 2018. Qualcuno, da dietro le spalle, seriamente e senza ironia, professa Se semo divertiti, se po’ fa’. Ahò, se beccamo! Il tempo di girarsi, forse troppo a rilento, per dare un volto alla frase anonima, che questa invece si smarrisce tra mille visi estranei rimanendo sconosciuta.
Alla manifestazione, come riportato dalla press del Villaggio della Terra, sono intervenuti il Segretario di Stato Vaticano Cardinal Pietro Parolin, il ministro per l’ambiente Gian Luca Galletti, il vice ministro per le politiche agricole Andrea Olivero, il ministro per la salute Beatrice Lorenzin, l’ex ministro Livia Turco, il sindaco di Roma Virginia Raggi, l’assessore alla sostenibilità ambientale del Comune di Roma Pinuccia Montanari.
Maria Anna Chimenti