Così il Presidente delle Comunità del mondo Arabo in Italia, Co-mai, e di #cristianinmoschea, Foad Aodi, commenta, con grande apprezzamento e sorpresa, il discorso del presidente Trump pronunciato davanti a 55 rappresentanti di Paesi arabi e musulmani al summit America -Islam in Arabia Saudita. ” Stiamo assistendo – rileva Aodi – a #latrasformazionediTrump, molto costruttiva e fondata sul dialogo, volta a costruire ponti coi nostri Paesi d’ origine: dopo la prima fase dei suoi discorsi, caratterizzati principalmente da muri contro i Musulmani e l’Islam stesso. Ci son stati alcuni passaggi storici di questo suo discorso che ci hanno colpito e sorpreso, come ad esempio l’aver ribadito che il dialogo tra le religioni e la cooperazione tra le fedi è un passaggio importante per raggiungere la pace; così come altrettanto importante è la cooperazione a favore dei giovani, contro la povertà e per lo sviluppo, e la volontà ad essere uniti tutti insieme contro il terrorismo”.
Un discorso, aggiungiamo, che si ricollega obbiettivamente all’altro , in temi invece di politica interna, pronunciato dallo stesso Trump il 28 febbraio: in cui, attenuati i toni da liberismo d’assalto, aveva detto d’ optare, invece, per scelte piu’ responsabili e ragionate, di stile piu’ reganiano. E anche un discorso che ha ripreso i toni dialoganti con l’Islam manifestati già, “mutatis mutandis” ( ma poi, come noto, non seguiti da una conseguente linea politica), da Obama nell’altro storico intervento all’ Università del Cairo del giugno 2009.
“Non dobbiamo far cadere questa occasione storica, e la disponibilità di Trump a cooperare tutti insieme contro il terrorismo “, continua Aodi: con indubbia soddisfazione per aver assistito alla caduta del Muro dei pregiudizi e chiusura di questo presidente contro i musulmani e gli arabi. “Chiediamo allora a Trump, dopo questa storica apertura, di non deludere nuovamente musulmani e arabi, dopo la grande delusione arrivata da Obama; e di proseguire con coraggio questa nuova linea di progresso, di dialogo, di pace e convivenza fondata sul rispetto reciproco, sul piano culturale e
religios0″. Aodi conclude auspicando che anche le prossime tappe di visita di Trump, sia in Italia che in Vaticano, Israele e Palestina risultino determinanti per il processo di pace .
Fabrizio Federici