«Noi siamo quelle-i che non si arrendono al declino e all’arretramento di un paese in estinzione. Noi siamo quelle-i che stanno affrontando la realtà ritrovando la speranza. Noi siamo quelle-i che vogliono andare avanti. Noi siamo quelle-i che non vogliono un divorzio tra popolo e governanti. Noi siamo quelle-i che non chinano la testa. Noi siamo quelle-i che alle trasformazioni attuali non intendono rispondere con gli stessi uomini e cliché.
Siamo quelle-i che ti chiedono di guardarci in faccia senza prometterti lucciole per lanterne. Siamo quelle-i che non ti offrono premi o ben serviti se non lo si è meritato. Siamo quelle-i che ti chiedono responsabilità e non rassegnazione: quelle-i che sanno bene che una impresa democratica non si trova scritta solo su un programma; quelle-i di una lista di candidati civici puri con proposte e progetti attivi e concreti. Quelle-i che non hanno bisogno della campagna elettorale per partecipare perché vivono tra la gente e con loro si confrontano e crescono tutti i giorni.
Non siamo vincolati ai luoghi comuni che garantiscono sedie e poltrone, meno ancora ai poteri sotterranei economici ed oscuri che ci hanno resi poveri ed incapaci di decidere. Non ti proponiamo un cambiamento stagionale come da catalogo di un supermercato . Dobbiamo agire insieme ed in fretta. Ne va della nostra pelle.
Voglio essere utile, io, al mio paese con voi interpreti di questa rivoluzione gentile. Voglio onorare l’amore per la mia terra madre con un impegno dal sapore antico degno della libertà di pensiero, ovunque ci si trovi. Ho deciso che l’avventura della mia vita, come mio padre e mia madre mi insegnarono, vada dedicata all’altro senza esclusività. Non mi arrendo all’ingiustizia di una città fondata sulle macerie, sui dogmi, sulle finzioni, sul disprezzo continuo per il dirimpettaio, su avide discriminazioni per il migliore e quindi diverso.
Voglio continuare ad essere “folle, libera ed affamata” con la convinzione che le grandi sfide non le si possono affrontante senza radici, dimentichi della storia dei popoli che rende noi uomini tutti uguali. Non posso tradire il mio sogno che è stato già di tante e di tanti. Un sogno elevato, che reclama rigore morale, impegno,progresso, vocazione,tenacia, determinazione. Noi insieme, si, possiamo farcela».
Giuseppina Bonaviri