Avete mai pensato che i vostri gesti quotidiani che considerate banali in realtà potrebbero rappresentare dei veri e propri peccati capitali?
Massimiliano Colucci, di cui non si hanno molte notizie biografiche perché non ama parlare di se, ma sappiamo che vive a Padova e utilizza molto di frequente i mezzi pubblici; ci descrive in maniera molto dettagliata i nostri peccati.
Il suo libro La mela e altri peccati poco originali è un insieme di racconti che provengono dalla sua penna fantasiosa, o dal suo occhio vigile durante i suoi brevi o lunghi spostamenti con i mezzi urbani ed extracittadini. Questa sorta di resoconti urbani s’intrecciano tra di loro e, in alcuni casi, sono completamente divisi, diversi e agli antipodi tra di loro. Questi affrontano molti temi a oggi considerati scottanti ma attuali allo stesso tempo come, ad esempio, l’educazione sessuale dei teenagers, la nascita di una sorta di grande magazzino dove si può trovare un’unica tipologia di prodotto, si parla d’immigrazione utilizzando Dumas e il suo conte ma anche, con uno stile alla Pennac, parla di un autore alle prese con la nascita di un nuovo personaggio quasi volesse alleggerire le nostre colpe, proprio come farebbe un sacerdote.
Massimiliano Colucci utilizza un linguaggio molto puntuale e ben strutturato ponendo al centro di tutto quello che potrebbe essere il pensiero del lettore descrivendo, in questo modo, le trasgressioni di ognuno di noi in modo ironico senza alcuna distinzione di sesso, razza o religione ma che farà nascere un sorriso o forse una lacrima sul volto del suo pubblico.
Ci sono peccati commessi da medici, giornalisti, sacerdoti, direttori di multinazionali, madri di famiglia, pendolari e registi teatrali. Si parte dal più conosciuto come il tradimento fino ad arrivare alla compravendita di un suicidio assistito.
Il lettore si ritroverà ad analizzare inconsapevolmente ogni suo gesto e, se ha vissuto almeno una di queste colpe, potrà capirli altrimenti inizierà la comprensione di questi solo dopo la lettura del libro.
Come nasce il tuo libro?
Nasce per caso. Come un frutto caduto in testa. Come gran parte delle scelte umane. La mela e altri peccati poco originali raccoglie racconti che, nel corso degli anni, si sono accumulati sul tema del “peccato”. Suppongo che l’autore avesse un pensiero fisso che poteva risolvere peccando di più e scrivendo di meno. E invece…
Quale messaggio vuoi inviare?
Il peccato a volte è frutto (una mela, appunto!) di un maldestro tentativo di realizzare sé stessi. È cioè una condizione di sincerità assoluta. Peccando ti tradisci, ti riveli per quello che sei, e questo merita di essere narrato. Quando però un “peccato” si ripete, fino a diventare abitudine, perde di “originalità”. È già metastasi, noia, automatismo. Lì si vede la banalità del male, che è immorale perché non si agisce più per uno scopo. Cade e basta, come una mela marcia che subisce il proprio peso.
A quale pubblico è rivolto?
Una recensione li ha definiti testi che “portano al limite”, “in bilico tra carne e spirito”. Se è vero, si rivolgono a un pubblico che non ha bisogno di letture leggere. Che ha l’impressione che la vita sia un caotico e casuale vorticare di molecole che sbattono, interagiscono un poco, e magari si disintegrano a vicenda. E forse si chiede perché il male si insinua e diventa interferenza nelle relazioni. Per i personaggi del libro l’ambiguità fondamentale sta nel contatto, nell’incontro, nel vicendevole toccarsi, in cui si compiono al tempo stesso salvezza e dannazione. Il problema è che dall’ombra può uscire bellezza… e viceversa.
Leggi il mio libro perché…
…addentare una mela porta solo benefici. Chiedi ad Eva o a Biancaneve.
Progetti futuri?
Infestare il mondo con altri racconti poco originali. O con un romanzo.
Numero di stelle 4 su 5 –La mela e altri peccati poco originali di Massimiliano Colucci – Editore: Il Poligrafo – 208 pagine – prezzo di copertina 14,00 euro.