L’estate è falò sulla spiaggia, è pomeriggi sotto l’ombrellone, è viaggiare. L’estate è Globe Theatre. Come ogni anno il teatro sotto le stelle torna a bussare alle porte della città capitolina che gli da’ il benvenuto, impaziente di conoscere le novità in serbo per questa stagione.
Al timone della direzione artistica, Gigi Proietti, annuncia grandi riconferme, pur preparando i futuri spettatori a cambi di rotta che renderanno quello nel Silvano Toti Globe Theatre e di Villa Borghese , un viaggio nel cuore del teatro, mai prevedibile fino in fondo.
Non a caso a rompere il ghiaccio dal 22 Giugno al 2 luglio sarà Troppu Trafficu ppi nienti che per chi se lo stesse chiedendo, è la versione siciliana di “Molto Rumore del nulla”.
Racconta il regista Dipasquale che un certo siciliano Michele Agnolo vissuto sfuggendo alle persecuzioni religiose, nelle isole Eolie, a Messina, a Venezia, a Verona, a Stratford e a Londra sarebbe stato autore di molte tragedie e commedie ambientate in questi luoghi; alcune sembrano essere la versione originaria di altre attribuite tradizionalmente a Shakespeare, come “troppu trafficu pì nnenti”, scritta in messinese.
Che Shakespeare fosse siciliano? “La storia non si fa con i se o con i ma”, ma di certo l’impresa che di Dipasquale sarà quello di far rivivere allo spettatore lo spirito di quella terra del mediterraneo, esotica, crocevia di intrighi e passioni. La cura per la scelta di una lingua siciliana illustre ricostruita nelle sue scaturigini più nobili spetta a Camilleri, che ha rivisitato il testo dell’opera . Scrittore e un regista, insieme sullo stesso palco per dare un tocco italianità al mito del Bardo.
Dal 7 al 16 luglio va in scena Edmund Kean, interpretato personalmente da Gigi Proietti.
Una storia di meta-teatro in cui a far da protagonista è Kean attore inglese dell’inizio dell’Ottocento consacrato alla gloria per l’interpretazione di protagonisti shakespeariani, ma poi andato incontro a una rovinosa decadenza. Il testo scritto da Raymond FitzSimons per Ben Kingsley, già portato in scena a Taormina ventisette anni fa, è stato ripreso nella scorsa stagione come omaggio affettuoso a Shakespeare in occasione dei quattrocento anni dalla sua morte .
Di “grande gioco di teatro” ha parlato Daniele Pecci presentando l’Enrico V, dal 21 Luglio al 6 Agosto: questa tragedia- ha tenuto a dire l’attore- non fa solo riaffiorare alla memoria il ricordo della guerra dei cent’anni ma accompagna lo spettatore per mano alla scoperta dei meccanismi dello spettacolo teatrale.
Per la notte di mezza estate di ferragorosto, occorre di necessità, “Un sogno”, che si sia “di una notte di mezza estate”: un’occasione per lasciarsi avvolgere dall’atmosfera onirica di un mondo incantato in cui l’amore si riconferma protagonista assoluto.
Di tutt’altro avviso Daniele Salvo regista del Macbeth, dal 15 settembre al 1 Ottobre, che promette uno “spettacolo perturbante” , un lavoro sul mondo esoterico , notturno in cui sangue e fango fanno da padroni. In questa dimensione che rabbuia la ragione, vengono alla luce i lati nascosti d’ogni essere umano .
Il successo di Shakesperare continua a giocarsi sulla sua straordinaria modernità, che ha ravvisato anche la stessa Loredana Scaramella, regista nel Mercante di Venezia ( 24 Agosto- 10 Settembre) : “quest’opera racconta la difficoltà di essere diversi in un mondo distratto dal desiderio di ambizione e denaro e la difficoltà di raggiungerei proprio sogni” . Dulcis in fundo, per il terzo anno di fila chiuderà la stagione Much Ado about nothing, dal 5 al 15 ottobre, interamente in lingua inglese. Ma proprio perché il genio di Shakespeare non può essere ridotto al teatro, nel corso di questa stagione ci saranno serate speciali, come quelle dedicate ai Sonetti d’amore, resi contaminando le poesie del bardo con un ricco repertorio musicale, da Coen a Morissette .
Due tentativi invece, il “Canto di Shakespeare “ e “Playing Shakespeare” di ricreare l’atmosfera dell’Inghilterra del 1500 : il primo, un concerto elisabettiano originale con musica e parole con il contributo di musiche e canzoni scritte dal autore; il secondo la combinazione perfetta tra “aspetto divulgativo”, grazie a cui lo spettatore scoprirà tante cose curiose e particolari che accadevano al tempo di Shakespeare e “aspetto puramente spettacolare” con annessi virtuosismi di un gruppo di attori che oramai fa parte, a pieno titolo, della storia del Globe.
A questo punto, non ci resta che dire:”Che lo spettacolo abbia inizio!”.