Sto scrivendo queste righe sul tappeto nel corridoio d’entrata..
e tu sembri così lontana..
talmente lontana, che la lontananza ti rende ancora più grande..
più bella.
E cazzo quanto sei bella.
ho appena finito di pensarti vestita di Niente:
sei bella..
sei bella..
e ora resterò sdraiato sul tappeto per altri cinque minuti,
poi farò un caffè e poi leggerò Godard con la coda tra le gambe..
stampa queste poche righe, che capita spesso ci si senta soli
e si senta il bisogno di alcune parole.
I momenti nel buio? lasciali stare.
Pensa che sei spuntata dal mio costato,
ti ho presa per le mani…
ti ho leccato i polsi ed eri lì…
ancora bella…
come fossi il sogno di un qualsiasi spasmo del cuore umano.
Marco -un giorno qualunque.
*di Marco Amoroso
a cura di Silvia Buffo