“Siamo molto preoccupati per questa crescente ondata di arrivi di immigrati e rifugiati, in Italia e anche in Grecia, tra cui numerosi bambini e donne in gravidanza. Appoggiamo la richiesta del Presidente del Consiglio Gentiloni, al vertice preparatorio del prossimo G20 tra i leader europei, d’ un concreto aiuto all’ Italia per fronteggiare questa situazione d’emergenza internazionale: chiarendo al tempo stesso, come appunto ha detto Gentiloni, che “il messaggio non è quello di un Paese che viola le regole né che vuole rinunciare ad un atteggiamento umanitario”. E non possiamo accettare che mentre avviene tutto questo, la UE reagisca solo alzando altre barriere, o scaricando le colpe in un’ irresponsabile partita di ping pong” .
Così dichiara Foad Aodi, medico fisiatra, fondatore e presidente dell’AMSI, Associazione Medici d’origine Straniera in Italia e dell’UMEM, Unione Medica Euro mediterranea. “Da anni, i nostri movimenti chiedono un’ apposita legge europea sull’immigrazione. Che punti, da un lato, ad un’ immigrazione programmata e qualificata, combattendo quella irregolare, dei ttrafficanti senza scrupoli, che va stroncata dalla partenza; e dall’altro, mediante una serie di accordi bilaterali internazionali, avvii, nei Paesi UE, una vera cooperazione internazionale. Per far crescere lo sviluppo e l’occupazione, specie giovanile, senza trascurare la cooperazione sanitaria (dato importante, ad esempio, sono i piu’ di 4500 interventi effettuati con successo in Medio Oriente ed in Africa dall’ONG “Emergenza Sorrisi- Doctors for smailing children”, in dieci anni d’attività)”. In collaborazione con AMSI, UMEM e movimento Uniti per Unire ,continua Aodi, ribadendo che anche le ONG devono cooperare, operando sempre in un quadro di precisi accordi internazionali. “Chiediamo a tutte le forze politiche italiane – prosegue – di rafforzare la voce dell’ Italia nelle sedi UE, appoggiando questa politica e lasciando da parte strumentalizzazioni e divisioni politiche”.
“In questi giorni – conclude Aodi – è in partenza da Cagliari, col patrocinio di AMSI, UMEM, CO-MAI(Comunità del Mondo Arabo in Italia) e della Confederazione Internazionale #CRISTIANINMOSCHEA , “Lungo le rotte del corallo”: regata per la pace nel Mediterraneo organizzata da “OMeGA”, associazione laica, apolitica e contro le discriminazioni, che toccherà Tunisia e Algeria, Paesi piu’ volte colpiti, negli ultimi anni, dal terrorismo. Non possiamo che appoggiare questo sforzo di OMeGA per rilanciare il dialogo fra Italia e questi due Paesi, sul piano della società civile e degli operatori economici. Tutto questo, poi, nel momento che arrivano notizie molto importanti, storiche, dall’ Iraq: la liberazione, da parte delle forze irachene, della zona dell’antica moschea di Al-Nuri a Mosul (distrutta recentemente dai miliziani dell’autoproclamato Stato islamico, arroccati in difesa della propria ex-roccaforte, N.d.R.). Come ulteriore passo verso l’eliminazione completa del sedicente Daesh, sponsor mondiale del terrore integralista”, dichiara Aodi, auspicando che la liberazione di Mosul segni davvero l’inizio della fine di Daesh.
“Solo i popoli del Mediterraneo potranno far rinascere il Mediterraneo, nes- sun altro!”, esclama Enrico La Rosa, Presidente di OMeGA. “Lungo le rotte del corallo”, spiega, “sarà una veloce sortita nel Maghreb, con momenti di studio e riflessione su peculiarità, risorse e criticità dei Paesi rivieraschi. Il fine è sicuramente di natura culturale, ma l’ obbiettivo immediato è contribuire alla ripresa della cooperazione e del dialogo tra le comunità dei Paesi interessati: fenomeni che ora segnano il passo, in un Mediterraneo sconvolto dalla crisi internazionale e dagli interessi delle grandi potenze, estranee ai suoi obiettivi di crescita e prosperità, e privato di quelle energie nuove che eran sembrate finalmente emergere con le Primavere arabe. A Cagliari il 2 luglio, e a Tunisi il 6, insieme a studiosi e analisti di alto livello culturale, italiani e tunisini, in due appositi convegni, focalizzeremo le possibilità di superare questa crisi mediterranea, e sviluppare la cooperazione economica regionale: puntando soprattutto sulle loro storiche eccellenze agroalimentari (come l’olio d’oliva, “oro verde” mediterraneo, avanguardia d’ un settore di punta dell’economia dell’intera area, ed ora anche possibile ausilio terapeutico nella cura di alcuni tumori)”.
“Negli anni – prosegue La Rosa – si consoliderà l’organizzazione di convegni itineranti, portati a domicilio dei nostri potenziali interlocutori, compiendo un salto di qualità nelle strategie dell’ Osservatorio “OMeGA”, che, per le finalità esposte, intende organizzare regolarmente un viaggio annuale. Si cercherà di coinvolgere un uditorio sempre più numeroso ed influente, per sensibilizzare i popoli sulla necessità di promuovere la pace: intesa appunto come “pax mediterranea”, coesione delle genti, collaborazione dei suoi governanti, rivalutazione del patrimonio culturale e antropologico comune.“Il Mediterraneo ai Mediterranei”: si puo’ riassumere così l’obiettivo ultimo di OMeGA, coi 2 importanti corollari “Mediterraneo cerniera” e “Mediterraneo non più campo di battaglia degli intessi ad esso estranei” (ricordando quanto esatta fosse la definizione latina “Mare Nostrum”, in cui il “nostrum” non si riferiva ai Romani, ma all’intera comunità mediterranea)”.
“E questo – conclude La Rosa – è il percorso auspicato da OMeGA per l’intera Regione, In prospettiva, collegare, negli anni, porti italiani con porti mediterranei, onde creare i presupposti per un partenariato diffuso regionale e intermediterraneo, completamente autoctono. Che contempli l’incontro di soggetti delle diverse sponde: nei campi della cultura, delle scienze del mare, dell’informazione, dell’imprenditoria, dell’artigianato, dei trasporti, del turismo, dell’alimentazione e di tutte le attività che ruotano attorno all’uomo e al mare”.
Fabrizio Federici