ROMA – Luca Cordero di Montezemolo lascia la presidenza di Italia Futura. L’informazione è arrivata ieri in un comunicato della fondazione in cui, contestualmente, viene resa nota la successione al manager della Ferrari. Il designato alla guida dell’associazione è Carlo Pontecorvo, presidente del gruppo Ferrarelle e armatore.
“Per me questa avvincente esperienza è finita e passo volentieri il testimone a Carlo Pontecorvo, che raccoglierà l’eredità riformista e liberale del nostro think tank, mettendola a disposizione di quanti vogliono sostenere attivamente un cambiamento impegnandosi a tirar fuori l’Italia da una crisi politica, economica, culturale senza precedenti. La scelta di lasciare spazio a giovani e a nuove energie sotto la presidenza di un imprenditore della qualità di Carlo Pontecorvo, è una scelta che compio con orgoglio per quanto fino ad ora Italia Futura ha espresso. Si tratta di una vera ripartenza inglobando forze nuove. Un impegno a largo raggio che mette al centro la concretezza delle soluzioni da proporre, contro i facili slogan”, ha spiegato nel messaggio Montezemolo.
Mentre il patron della Ferrarelle ha dichiarato: “Italia futura cambia rotta. Non solo: cambia anche il pubblico di riferimento, pensando ad un possibile futuro elettorato. L’associazione rivede la lista delle priorità e guarda al sociale, all’associazionismo, ai territori ignorati in questi anni dai partiti, anche quelli che vanno sbandierando parole d’ordine di giustizia sociale. Gli eventi di questo ultimo anno ci raccontano un Paese immobile, inchiodato, piegato anche dalla crisi ma soprattutto dall’assenza di scelte forti e di cambiamenti radicali di prospettiva. Abbiamo votato esattamente un anno fa e siamo al punto di prima. C’è una sfida da raccogliere, c’è una visione dell’Italia da proporre. È finito il tempo dei pensatoi, la politica attiva è l’unica via per vere riforme. Un nuovo patto generazionale, un radicamento nei territori, un’attenzione all’imprenditoria sociale. Italia Futura assume ora quella responsabilità che un anno fa ha creduto di poter appaltare ad altri. La nostra associazione sposò la proposta di Mario Monti contribuendo alla nascita di Scelta Civica. Avevamo visto nell’operato dell’allora presidente del Consiglio un buon esempio per uscire dalla crisi e rilanciare il Paese. Purtroppo il suo impegno non è bastato, né è stata sufficiente la scossa data all’economia. La nuova Italia Futura dovrà aggregare e sostenere una nuova classe dirigente che ne dovrà assumere la guida, mettendo a disposizione del Paese le tante competenze ed esperienze ancora mortificate anche dalle scelte di questi giorni”.
Ernesto De Benedictis